“La cybersecurity sia a portata di tutti”


«Il nostro obiettivo è migliorare e rafforzare la capacità delle PMI di difendersi dagli attacchi informatici, oltre a limitarne i danni. Vogliamo che la cybersecurity sia a portata di tutti». A parlare è Guglielmo Carsana, CEO di helmon, realtà italiana che offre soluzioni integrate di cybersecurity e polizza cyber pensate su misura per le PMI. Nata a luglio 2024, infatti, si tratta di una startup che si propone di rivoluzionare l’accesso alla cybersecurity per le piccole e medie imprese. L’azienda prende forma grazie a una joint venture tra CDP Venture Capital SGR e Cy4Gate, con l’obiettivo di creare un soggetto capace di operare concretamente nel panorama della sicurezza informatica nazionale. «helmon è il frutto di una visione condivisa – racconta – L’iniziativa è nata dalla consapevolezza che la cybersecurity è diventata un tema strategico per il Paese, soprattutto alla luce del crescente numero di attacchi informatici che colpiscono aziende e istituzioni italiane. Inoltre, è un ambito in cui CDP ha deciso di puntare con decisione, riconoscendone il valore sistemico per l’economia nazionale. In tale ottica, il Fondo Boost innovation di CDP Venture Capital SGR ha scelto di co-creare helmon in joint venture paritetica con Cy4gate, azienda italiana parte del gruppo ELT e leader di servizi di cybersecurity e cyber intelligence per istituzioni pubbliche e private.

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Servizi

Attualmente, helmon offre numerosi servizi in grado di agire a 360 gradi sulle necessità di gestione dei rischi cyber delle PMI. Innanzitutto, attraverso la cyber protection: helmon protegge le imprese bloccando le minacce prima che diventino problemi concreti. Lo fa combinando tecnologie avanzate, formazione mirata e strumenti pratici. Dalla sicurezza del cloud alla protezione del codice, ogni servizio è pensato per rafforzare il perimetro digitale. Per quanto riguarda la cyber resilience, è offerto un “pronto intervento” quando si verifica un incidente informatico, attivabile attraverso un numero verde attivo 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. La startup monitora costantemente il perimetro informatico del cliente, intervenendo tempestivamente in caso di attacco. Infine, la cyber insurance: una polizza cyber, perché anche con le migliori difese il rischio residuo esiste. Per questo motivo, helmon offre una soluzione su misura, integrata con i servizi di protezione e in grado di coprire i danni economici. Così viene assicurata la continuità operativa, la responsabilità civile cyber e l’assistenza nella gestione dell’emergenza. Tutto in un unico pacchetto attivabile online. Spiega Carsana: «Integriamo i nostri servizi per dare una risposta efficace ai clienti. Inoltre, aiutiamo a ripartire in fretta dopo un incidente e a minimizzarne il costo. Un altro aspetto da non sottovalutare è la cyber awareness: facciamo anche formazione, perché nella gran parte dei casi i cybercriminali riescono a violare la sicurezza informatica dell’azienda a causa di errori dei dipendenti».

Una questione culturale

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Secondo Carsana, il panorama italiano della cybersecurity sta attraversando una fase delicata, in cui le piccole e medie imprese (PMI) si trovano in una posizione di particolare vulnerabilità: «Fino a poco tempo fa, nel mercato cyber i clienti erano soprattutto grandi aziende o imprenditori illuminati, spesso obbligati a investire in sicurezza informatica a causa di direttive o regolementi nazionali o comunitari o delle richieste di adeguamento provenienti dalle aziende loro clienti. Oggi, però, anche tra le PMI si registra una crescente consapevolezza. Tante aziende sono consapevoli che corrono un rischio potenzialmente molto impattante e difficile da gestire, e interessate ad esplorare le migliori strategie di gestione dello stesso: dall’identificazione, alla mitigazione, al trasferimento assicurativo». Prosegue: «La realtà ci dice che oltre l’80% delle aziende si rende conto che la situazione in Italia sta peggiorando: i rapporti più recenti certificano un numero di incidenti in costante aumento, e il nostro Paese si colloca tra quelli più colpiti in Europa». Nonostante questa crescente consapevolezza, l’immobilismo rimane diffuso: «Le PMI esitano a investire in sicurezza informatica. Le ragioni? Innanzitutto, una percezione ancora troppo tecnica del tema. La cybersecurity è considerata qualcosa di riservato agli specialisti. Inoltre, la maggior parte delle PMI non dispone né di team tecnici interni né di competenze specifiche. Di fronte a un argomento poco comprensibile, anche se c’è motivazione, è difficile agire». C’è poi una questione di accessibilità: molte soluzioni sul mercato sono pensate per grandi imprese, con servizi su misura complessi da adattare al mondo delle PMI: «Sia dal punto di vista tecnico sia economico, il passaggio non è semplice. Le grandi aziende hanno budget più consistenti per avere delle soluzioni su misura, le PMI no». È proprio su questo punto che helmon ha costruito il suo modello di business diverso dai competitor, ovvero un’offerta rivolta alle PMI, strutturata in modo chiaro, con linguaggio accessibile e servizi personalizzabili: «Abbiamo sviluppato algoritmi interni che ci permettono di abbinare a ogni azienda, in base al settore di appartenenza e alla dimensione, i servizi più adatti, con prezzi trasparenti ed economicamente sostenibili. Partiamo da uno scan gratuito dell’azienda e una customer page strutturata appositamente, dove l’impresa può visualizzare il proprio livello di rischio e i servizi suggeriti, con un chiaro rapporto tra impatto e prezzo. Il nostro obiettivo è portare trasparenza e concretezza, rendendo la cybersecurity e la cyber insurance finalmente accessibili anche al mondo delle PMI».

Un settore in crescita

Per quanto riguarda il futuro dell’azienda, il CEO ha le idee chiare: «Vogliamo democratizzare la cybersecurity e renderla a portata di tutti – afferma Carsana – Stiamo seguendo un piano di espansione che va di pari passo con la crescita del mercato. Nei prossimi anni la maggior parte delle piccole imprese prenderà coscienza che occorre dedicare un budget annuale alla cybersecurity. Adesso il passaggio è culturale, cioè capire che la sicurezza informatica si paga esattamente come la sicurezza fisica». Quello che le agende rischiano, specifica, «è l’intero business, perché i cybercriminali possono fare gravi danni e, inoltre, c’è il rischio di una grande perdita di reputazione. Quest’ultimo è un aspetto che spesso non viene preso in considerazione, eppure perdere la stima dei clienti e dei fornitori vuol dire perdere fatturato e opportunità di business». E conclude parlando delle prospettive per helmon: «Ci aspettiamo che il nostro settore crescerà tanto. Cresceremo anche noi, ad esempio nella modalità di raggiungimento delle aziende. Aggiungeremo sempre più servizi e sempre più personalizzati, ampliando anche l’offerta assicurativa, che un domani potrà rispondere anche alle esigenze di imprese più grandi. Ci stiamo affermando come punto di riferimento e vogliamo continuare in questa direzione, proponendoci come partner capaci di gestire sia la piccola azienda sia la filiera dell’azienda grande. Quello che facciamo, dunque, è l’empowering delle aziende».

Per informazioni:

www.helmon.com

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