Laurearsi costa, e le spese sono sempre più spesso fuori dalla portata di molte famiglie. Non a caso, e non è una buona notizia, in Italia i prestiti per lo studio stanno conoscendo una crescita imponente. Nel solo anno accademico 2024-2025 sono stati erogati oltre 370 milioni di euro in finanziamenti per la formazione, con un aumento del 15% delle richieste rispetto all’anno precedente.
Eppure finora appena uno studente su 100 ha finanziato i propri studi con prestiti ad honorem, contro oltre il 50% nel Nord Europa (e addirittura il 90% nel Regno Unito). Per colmare questo divario, il governo e diversi istituti bancari hanno messo in campo nuove soluzioni e agevolazioni, rivolte agli studenti dell’anno accademico 2025/2026. A meno che non si decida di fare l’università in Grecia, dove è gratuita, ci sono soluzioni per alleggerire la spesa e dilazionarla. Vediamo quali sono.
Fondo per lo Studio 2025: come funziona e chi può richiederlo
Lo strumento principale a livello pubblico è il Fondo per lo Studio (gestito da Consap per conto del MEF), da poco rilanciato e potenziato per sostenere fino a 220.000 studenti meritevoli.
Grazie a un decreto interministeriale in fase di attuazione, l’importo massimo finanziabile raddoppia da 25.000 a 50.000 euro (e sale a 70.000 € per chi studia all’estero), mentre il tetto annuale per ogni studente passa da 5.000 a 15.000 euro.
Il Fondo non richiede garanzie patrimoniali né è legato al reddito familiare, ma è riservato a studenti meritevoli: bisogna solo aver ottenuto almeno 75/100 all’esame di maturità (o 100/110 alla laurea triennale).
Come funzionano i prestiti universitari
I prestiti coprono un’ampia gamma di percorsi formativi (laurea, master, Its Academy, alta formazione artistica e musicale, corsi all’estero, ecc.) e la restituzione inizia solo dopo la fine degli studi. È previsto anche un periodo di preammortamento di 30 mesi dopo la laurea. Lo studente non paga ancora le rate e può concentrarsi sull’avvio della carriera, per poi iniziare il rimborso che può durare dai 10 ai 15 anni con tassi più leggeri rispetto a un prestito tradizionale.
Di solito il finanziamento arriva in tranche annuali, così ogni anno lo studente ha la liquidità necessaria. Durante il percorso universitario si pagano soltanto piccole quote di interessi sul capitale effettivamente utilizzato. In certi casi, grazie alle convenzioni con le banche, la rata durante gli studi non si paga affatto, e al termine i tassi applicati possono essere ancora più favorevoli.
Prestiti d’onore bancari: le principali offerte
Molte banche italiane offrono prestiti per studenti universitari (i cosiddetti prestiti d’onore) con condizioni vantaggiose e senza richieste di garanzie personali. Tra le più interessanti:
- Intesa Sanpaolo – “per Merito”, fino a 75.000 €, nessuna rata durante gli studi, rimborso flessibile da 2 a 30 anni;
- BNL – “Futuriamo”, fino a 70.000 €, con preammortamento fino a 36 mesi;
- Banca Sella, fino a 50.000 € (75.000 € con università convenzionate), con due anni di preammortamento;
- UniCredit – “Ad Honorem”, fino a 27.700 €, rimborso da 1 a 15 anni, richiesta online.
I tassi applicati sono di norma inferiori ai prestiti personali standard (spesso attorno al 3-5%) e la possibilità di rinviare l’inizio del rimborso di uno o due anni dopo la laurea rende queste soluzioni più sostenibili.
Come richiedere un prestito per lo studio
Per i prestiti con garanzia statale lo studente deve registrarsi online sulla piattaforma Consap tramite Spid e ottenere un certificato da presentare alla banca convenzionata. Per i prestiti bancari d’onore, invece, si può fare richiesta direttamente alla banca o tramite le convenzioni con le università, spesso interamente online.
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