Sei ore, pressing sul Ministero: si tratta su una moratoria


Dopo Italia Olivicola anche l’Aifo – Associazione Italiana Frantoi Oleari ha inviato una lettera al Ministero dell’Agricoltura chiedendo la moratoria di un anno al Decreto che fissa in 6 ore il tempo massimo di consegna delle olive ai frantoi da parte dei commercianti. Dal Ministero ancora nessuna dichiarazione sul tema. Di certo, però, la forte preoccupazione che OlivoNews ha documentato da due mesi a questa parte tra gli addetti ai lavori, non è passata inosservata. E si attendono pertanto riscontri in tempi brevi, certamente prima dell’avvio a pieno regime della nuova campagna olearia.

Alberto Amoroso

Come già anticipato ad Olivonews dal presidente Alberto Amoroso, questa disposizione, seppur animata dall’intento di innalzare la qualità dell’olio extravergine, rischia di produrre effetti opposti e potenzialmente devastanti per la filiera. “La rigidità del termine temporale – spiega l’associazione – rende infatti logisticamente impossibile il trasporto delle olive su medie e lunghe distanze, confinando l’approvvigionamento dei frantoi a un raggio molto limitato. Un vincolo di questo tipo non solo impedisce ai frantoi di selezionare cultivar provenienti da diverse aree del Paese, limitando la possibilità di produrre oli unici e distintivi, ma penalizza in maniera evidente le imprese che operano in territori a minore densità olivicola, riducendone drasticamente la possibilità di approvvigionarsi di materia prima. In tal modo, il decreto rischia di segmentare il mercato, isolare i territori e creare una discriminazione basata unicamente sulla posizione geografica delle aziende”.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Le ripercussioni, fanno notare da Aifo, non si limiterebbero ai frantoi. Anche gli olivicoltori vedrebbero ridursi la platea di acquirenti, con il conseguente rischio di un calo dei prezzi e di una contrazione delle opportunità commerciali. Aifo evidenzia quindi come la norma, pur concepita per garantire freschezza e qualità, finisca in realtà per impoverire la diversità dell’offerta nazionale, frenare l’innovazione e mettere a rischio la sopravvivenza di numerose imprese.

Per queste ragioni l’associazione ha chiesto al Ministro un rinvio di almeno un anno dell’entrata in vigore del decreto. Un rinvio, spiega il presidente Alberto Amoroso, sarebbe indispensabile per consentire l’apertura immediata di un tavolo di confronto con tutte le rappresentanze della filiera e individuare insieme soluzioni alternative che, pur tutelando la qualità del prodotto, non compromettano la libertà di mercato e la sostenibilità economica dei frantoi italiani.

“La qualità è un obiettivo che condividiamo pienamente – dichiara Amoroso – ma deve essere perseguita con strumenti realistici e praticabili, in grado di garantire davvero la tenuta della filiera e la tutela dei consumatori. Con la campagna olearia ai nastri di partenza siamo convinti che l’interlocuzione con il Ministro e con il Sottosegretario si chiuderà positivamente, perché tutti abbiamo a cuore il bene della filiera olivicolo-olearia e il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che ne fanno parte”.



Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione