Il fine settimana appena trascorso ha segnato l’avvio concreto del Distretto interregionale di Economia Civile dell’Alta Valle del Tevere, un progetto che nasce dal lavoro portato avanti negli ultimi due anni dalla Fondazione Progetto Valtiberina insieme a un comitato promotore composto da realtà della società civile, imprese ed enti del terzo settore. Dal 2023 ad oggi questo percorso ha portato alla stesura di un manifesto programmatico, in cui sono stati definiti cinque assi tematici – agricoltura, imprese, società, cultura e pratiche partecipative – e successivamente all’adesione formale di sette Comuni della vallata tra Umbria e Toscana: Anghiari, Citerna, Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino e Sansepolcro.
La presentazione della governance si è svolta sabato 13 settembre a Sansepolcro, nella sala del Consiglio comunale, con un’ampia partecipazione di cittadini, istituzioni e rappresentanti del territorio. L’apertura è stata affidata a Luigino Bruni, economista e presidente della Scuola di Economia Civile, che ha spiegato come l’economia civile sia «un modello fondato sulla cooperazione più che sulla competizione», invitando a leggere le sfide del presente a partire dal valore delle relazioni. A seguire, la direttrice generale della Fondazione, Marta Pasqualini, ha illustrato il modello di governance che reggerà il distretto: la figura del governatore con compiti di coordinamento, un forum deliberativo che ogni anno definirà le linee strategiche e cinque tavoli tecnici, ciascuno dedicato a uno dei cinque assi individuati nel manifesto, come organi operativi e partecipativi.
Il passaggio dalla teoria alla pratica è avvenuto pochi giorni dopo, martedì 16 settembre, con il primo tavolo tecnico ospitato alla Biblioteca comunale di Città di Castello e dedicato al tema delle Società Benefit. La scelta non è stata casuale: l’innovazione economica è infatti uno degli assi tematici del Distretto, e da qui si è voluto cominciare per delineare un nuovo rapporto tra impresa e comunità. L’apertura è stata affidata ai saluti del sindaco tifernate Luca Secondi e del presidente della Fondazione David Gori, seguiti dalla presentazione della Ricerca nazionale sulle Società Benefit, condotta da Nativa, Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Università di Padova e Assobenefit. Dai dati illustrati da Paolo Di Cesare (NATIVA) e Sara Giusti (Intesa Sanpaolo) è emerso come le Benefit costituiscano oggi un ecosistema imprenditoriale dinamico, con performance economiche superiori rispetto alle aziende tradizionali: nel triennio 2021-2023 il fatturato è cresciuto del 26%, contro il 15,4% delle imprese non benefit. A completare il quadro, l’intervento di Matilde Breda (NATIVA), che ha presentato l’esperienza “Impresa Comune”, progetto sviluppato a Roma in collaborazione con l’amministrazione capitolina come modello virtuoso di trasformazione territoriale.
Nella seconda parte del pomeriggio hanno preso la parola alcune imprese della valle che hanno condiviso esperienze e prospettive: Livio Sassolini (Busatti), Alessandro Luzzi (Graficonsul Group e Consorzio EcoVPrint), Daniele Intelisano (Tecnothermo) e Massimo Mercati (Aboca), in un confronto moderato dal professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova. Le conclusioni sono state affidate al presidente di Assobenefit, Marco Morganti, intervenuto in videocollegamento.
«Il Distretto di Economia Civile nasce con l’ambizione di guardare alla nostra valle come a un territorio unico, senza più barriere tra Toscana e Umbria – ha ricordato in chiusura David Gori –. Le comunità dell’Alta Valle del Tevere hanno sempre condiviso storia, cultura e relazioni, e oggi scelgono di farlo in modo ancora più consapevole, unendo istituzioni, imprese e cittadini intorno a un progetto comune. È un segnale forte, in un periodo storico in cui spesso prevalgono divisioni e chiusure: qui invece si costruisce unità e si allargano gli orizzonti, con la convinzione che la cooperazione sia la chiave per affrontare le sfide del presente e del futuro».
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