Pensioni, i neoassunti avranno l’obbligo di versare il Tfr nei fondi previdenziali


di
Enrico Marro

L’accantonamento annuale per la liquidazione finirebbe a finanziare la previdenza integrativa, salvo una rinuncia esplicita del lavoratore. La proposta, dice Durigon, è sul tavolo del governo in vista della manovra

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Il Tfr di chi verrà assunto per la prima volta dal 2026 in poi finirà obbligatoriamente nei fondi pensione, a meno che l’interessato, entro 6 mesi non dichiari di volerlo tenere in azienda. È questa la novità di cui ha parlato martedì il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in vista della Manovra di bilancio 2026. La proposta per i giovani neoassunti, sul tavolo del governo, è stata illustrata nel convegno del centro studi Itinerari previdenziali, presieduto da Alberto Brambilla, sulla previdenza complementare.

Un mese di stipendio all’anno nel fondo pensione: il Tfr e la previdenza

La novità, è stato spiegato, riguarderebbe 400-420 mila lavoratori all’anno e funzionerebbe, ha detto Durigon, con un meccanismo di «silenzio-assenso al contrario». A differenza del semestre di silenzio-assenso del 2007, quando i lavoratori dovevano indicare entro giugno se mantenere il Tfr in azienda o destinarlo a un fondo pensione, e se non sceglievano il Tfr finiva automaticamente nel fondo di categoria, questa volta l’accantonamento annuale pari a circa un mese di stipendio per prendere la liquidazione al momento della pensione (Trattamento di fine rapporto) verrebbe assegnato subito al fondo e potrebbe restare in azienda solo se, entro sei mesi, il lavoratore lo chiedesse formalmente.




















































Le adesioni ai fondi pensione e il fondo di garanzia per le imprese 

La misura mira a rafforzare le adesioni ai fondi, in particolare nelle piccole imprese, dove gli iscritti, secondo Itinerari previdenziali, sono meno del 10% sul totale contro l’80-90% nelle grandi. Il problema è che il Tfr lasciato in azienda ha finora costituito una grande fonte di autofinanziamento per le stesse pmi. Per questo, ha detto Durigon, accogliendo quella che è una proposta anche di Itinerari, dovrebbe essere ricostituito il Fondo di garanzia per le pmi sul Tfr, abolito nel 2006. Inoltre si tratterebbe di trovare una copertura finanziaria perché, nelle aziende con più di 50 dipendenti, il Tfr non destinato ai fondi finisce all’Inps. Ma si tratterebbe di una copertura limitata, perché il conferimento obbligatorio del Tfr sarebbe circoscritto appunto solo ai neo-assunti. Itinerari propone anche di aumentare dal 10 al 25% il tetto agli investimenti dei fondi pensione nell’economia reale. 

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