Scopri i nuovi incentivi Ecobonus 2025 per auto elettriche: requisiti, importi, aree escluse e impatto su mercato e investitori in Italia.
Siamo di fronte a un passaggio cruciale per la mobilità sostenibile, con la pubblicazione del nuovo pacchetto di Ecobonus 2025 che promette risorse interessanti, seppur non prive di vincoli. Il Governo ha stanziato 597 milioni di euro a partire dal 15 ottobre 2025, riservati a poco meno di 39.000 veicoli elettrici.
L’obiettivo è chiaro: favorire l’adozione di vetture a zero emissioni, con incentivi auto elettriche che però toccano solo una parte della popolazione, scatenando dibattiti e, in alcuni casi, accuse di discriminazione.
Il problema? Potranno accedere al bonus solo i cittadini che risiedono nelle Aree Urbane Funzionali, ovvero aree che contano almeno 50.000 abitanti e includono l’intero bacino di pendolarismo. Questa scelta, secondo le stime, escluderà quasi la metà degli italiani dal provvedimento, sollevando dubbi sulla reale efficacia delle misure nella diffusione del parco circolante elettrico.
Restrizioni e destinatari
L’impostazione del nuovo Ecobonus si focalizza esclusivamente su persone fisiche e microimprese dotate di residenza o sede all’interno di territori urbani di notevoli dimensioni. In aggiunta, chi desidera usufruire degli incentivi deve soddisfare un requisito di ISEE rigoroso: oltre i 40.000 euro non sono previsti sostegni, mentre per coloro che rientrano nella fascia fino a 30.000 euro è previsto un contributo di 11.000 euro.
Chi supera i 30.000 ma resta al di sotto dei 40.000 può ambire a un bonus di 9.000 euro. Non meno rilevante il requisito della rottamazione: dovrà essere eliminata un’auto fino a classe Euro 5 per poter accedere al beneficio. Inoltre, il prezzo di listino della nuova elettrica non può superare i 42.700 euro IVA inclusa, una soglia che esclude i modelli premium.
I dettagli del bonus e i vantaggi per le imprese
Il contributo è vincolato a una rapida sostituzione del veicolo inquinante, e per le microimprese le opportunità possono raggiungere i 20.000 euro, specialmente nel caso di acquisto di mezzi commerciali elettrici. Quest’ultima misura risponde alla crescente domanda di veicoli commerciali a zero emissioni, un mercato poco esplorato ma fondamentale per alleggerire l’inquinamento nei grandi centri urbani.
Questa impostazione, tuttavia, rischia di frenare lo sviluppo del mercato delle auto elettriche nelle zone escluse, rendendo ancora più evidente il divario tra le aree metropolitane e quelle più periferiche. Nonostante l’iniezione di quasi 600 milioni, la diffusione delle vetture a batteria in Italia rimane al 6% delle immatricolazioni, decisamente inferiore alla media europea che supera il 15%.
Prospettive per la transizione
È evidente che la transizione ecologica nel Paese passa anche attraverso misure delle dimensioni del nuovo Ecobonus, sebbene la selettività geografica e i paletti reddituali possano influire sull’impatto complessivo. Molte associazioni di categoria sperano in un rapido aggiustamento dei criteri, così da includere una porzione più ampia di cittadini e aziende nella trasformazione del parco mezzi.
Per chi riesce a rientrare nelle specifiche richieste, l’opportunità rappresenta senza dubbio un passo in avanti verso una mobilità pulita, ma il risultato complessivo dipenderà da come evolveranno sia la domanda interna sia i piani futuri di sostegno promossi a livello nazionale e comunitario, con la prospettiva di rendere l’Italia più competitiva sul fronte della mobilità elettrica.
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