L’operazione di Palazzo Marino. Gli sconti sul canone variano a seconda del soggetto che si aggiudica lo spazio: per il no profit arrivano a oltre il 70% sul valore minimo di mercato, per il profit sconti del 10% in zone centrali e 30% in periferia
Operazione «agopuntura» contro il caro affitti: recuperare gli spazi vuoti ai piani terra delle case popolari, dandoli poi in locazione a canone ridotto a giovani imprese ed enti del terzo settore. È il progetto Séfemm di Palazzo Marino che in tre anni ha portato il Demanio a riaccendere le luci in 115 locali. Adesso il Comune ha lanciato un nuovo bando per altri 14 spazi, dislocati dal centro alla periferia della città.
Secondo gli ultimi dati disponibili del Registro delle imprese della Camera di Commercio a Milano sono attive 10.556 imprese nel settore del commercio al dettaglio (esclusi ambulanti ed e-commerce), 468 in meno rispetto a fine 2023 quando erano 11.024. In un anno risultano avere chiuso 17 panetterie e altrettanti negozi di ferramenta e materiale elettrico. Le attività nate da poco sono circa il 10% del totale. Per cercare di dare una risposta al caro affitti che costringe talvolta le piccole imprese ad abbassare la saracinesca e agli enti no profit di rinunciare ad avere un luogo che possa essere una base stabile per portare avanti le proprie attività, il Comune nel 2022 ha avviato il progetto Séfemm (in milanese, «che facciamo»), unendo al contempo un’altra esigenza: recuperare gli spazi vuoti ai piani terra delle case popolari. Nel 2021 erano circa 400 i locali Erp con la saracinesca abbassata, dalla periferia al centro città.
L’iniziativa del Comune permette, tramite bando, di assegnare gli spazi ad un canone agevolato — per favorire attività di valore sociale o culturale o che in vario modo rispondono alle necessità dei quartieri — a piccole imprese, start-up, ed enti del terzo settore. Gli sconti sul canone di affitto variano a seconda del soggetto che si aggiudica lo spazio: per il no profit arrivano a oltre il 70% sul valore minimo di mercato, per il profit sconti del 10% in zone centrali e 30% in periferia se l’attività proposta prevede iniziative a valenza sociale.
In tre anni finora sono stati 19 gli avvisi lanciati dal Comune. L’ultimo è arrivato pochi giorni fa, con la messa a bando di 14 spazi destinati a giovani e microimprese che vogliono realizzare progetti economici e attivare servizi di prossimità. I locali sono dislocati in varie zone della città: dalle aree più centrali, come lo spazio da 57 metri quadrati in via Laghetto — fra la basilica di Santo Stefano e l’Università degli Studi — o in via Rivoli, accanto al Piccolo Teatro, fino alle aree più periferiche, come il quartiere di Chiesa Rossa.
«Il Sefemm è un’operazione puntiforme, un’agopuntura su spazi minori ma nevralgici», spiega l’assessore al Demanio, Bilancio e Piano Straordinario Casa Emmanuel Conte, sottolineando che così si generano capillari opportunità di lavoro, di socialità, di risposte ai bisogni: ovvero risorse, anche quando, a livello di entrate, a bilancio non ci sono».
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