Di quanto aumentano gli stipendi con riforma buoni pasto, fringe benefit, rimborsi trasferta in manovra finanziaria


La manovra finanziaria 2025-2026 del Governo Meloni punta ad aggiornare i meccanismi di esenzione fiscale per strumenti di retribuzione complementare e agevolazioni, con particolare riferimento a buoni pasto, fringe benefit e indennità di trasferta.

Gli obiettivi dichiarati della riforma sono molteplici: valorizzare il reddito netto dei lavoratori dipendenti, favorire la competitività delle aziende e garantire una maggiore crescita economica attraverso l’investimento sulle risorse umane. 

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Buoni pasto: aumento a 10 euro ed effetti sul reddito dei lavoratori

Partendo dai buoni pasto, la manovra introduce l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale di quelli elettronici da 8 a 10 euro giornalieri. Le principali conseguenze di questa modifica sono:

  • Aumento del reddito netto: il valore del buono pasto fino alla soglia dei 10 euro non concorre a formare il reddito imponibile ai fini fiscali e previdenziali, garantendo un beneficio netto in più in busta paga al lavoratore.
  • Vantaggio per le imprese: le aziende potranno continuare a dedurre interamente la spesa sostenuta, senza aggravi contributivi e con procedure amministrative semplificate.
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  • Transizione verso il digitale: la misura favorisce l’adozione del buono pasto elettronico, più tracciabile e gestibile rispetto a quello cartaceo.


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Tipologia Buono Pasto Soglia esentasse Utilizzo
Elettronico 10 euro/giorno Pasti pronti, alimentari, supermercati convenzionati
Cartaceo 4 euro/giorno Stesse opzioni, ma con maggiori limiti operativi

Oltre al vantaggio economico diretto, l’adeguamento della soglia comporta un potenziale incremento della mensilità netta percepita dai lavoratori. 

Fringe benefit: nuovi limiti e implicazioni fiscali per il 2024-2027

La prossima Manovra 2026 conferma i limiti esentasse per i fringe benefit, distinguendo ancora tra lavoratori con figli fiscalmente a carico e senza figli e con due soglie distinte per la detassazione:

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  • 2.000 euro annui: spettanti ai dipendenti con figli a carico, su autodichiarazione trasmessa al datore di lavoro.
  • 1.000 euro annui: per la generalità degli altri lavoratori dipendenti.

Le somme e i valori erogati oltre questi importi concorrono interamente alla formazione del reddito imponibile, senza alcuna franchigia. Tra i fringe benefit esentasse rientrano:

  • Buoni acquisto, buoni benzina e buoni spesa.
  • Ricariche telefoniche, regali aziendali e benefit natalizi.
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  • Rimborsi utenze domestiche (acqua, luce, gas).
  • Pagamenti affitto e interessi sul mutuo della prima casa.
  • Auto aziendali ad uso promiscuo (con limiti specifici di calcolo).

Indennità di trasferta e altre novità nella manovra

L’aggiornamento dell’indennità di trasferta rappresenta un altro tassello importante della manovra, in risposta alle richieste di adeguamento rispetto al contesto socio-economico. La soglia di esenzione fiscale per le indennità di trasferta aumenta a 131 euro al giorno per l’Italia e a 219 per l’estero, parametrata all’indice Istat per assicurare l’allineamento al costo della vita. 

Oltre alle indennità di trasferta, tra le innovazioni della manovra emergono:

  • Rimborso affitti esentasse per studenti universitari e iscritti agli ITS che studiano a una distanza superiore ai 50 km dalla residenza o impiegano più di 60 minuti nel tragitto quotidiano.
  • Ridefinizione del trattamento fiscale delle auto aziendali: dal 2025 il fringe benefit si calcola applicando una percentuale forfettaria sul valore convenzionale (50% per la maggior parte dei veicoli, percentuali ridotte per mezzi elettrici e plug-in con basse emissioni di CO2).
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  • Estensione delle esenzioni ai benefit relativi alle utenze e ai rimborsi mutuo.

Impatto delle misure sugli stipendi 

L’introduzione di nuove soglie relative a buoni pasto, fringe benefit e indennità di trasferta determina effetti significativi sia sul potere d’acquisto dei singoli lavoratori sia sui bilanci aziendali. In particolare:

  • Aumento reddituale: l’incremento degli importi esenti garantisce una maggiore disponibilità di reddito netto.
  • Incentivo alla produttività: la leva del welfare aziendale, attraverso benefit personalizzati e piani poliennali, si traduce in una spinta alla motivazione e alla fidelizzazione del personale.
  • Efficienza per le imprese: la deducibilità integrale delle spese relative ai benefit, unita alla digitalizzazione dei processi, riduce i costi amministrativi.

Le stime più recenti suggeriscono che questi strumenti, considerando anche il valore annuo cumulato di buoni pasto e benefit, possono portare ad un aumento netto degli stipendi assimilabile a una mensilità aggiuntiva per molti lavoratori a reddito medio. 

Modalità di applicazione e requisiti per accedere ai benefici

La fruizione dei nuovi benefici previsti dalla manovra richiede il rispetto di condizioni specifiche e l’adempimento di alcune formalità amministrative:

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  • Buoni pasto: per godere della soglia esentasse a 10 euro, il buono deve essere erogato in formato elettronico e utilizzato solo dal titolare come servizio sostitutivo di mensa. Non è convertibile in denaro.
  • Fringe benefit: i lavoratori con figli a carico devono comunicare annualmente, tramite autodichiarazione, il diritto alla soglia di 2.000 euro indicando il codice fiscale dei figli. In caso di decadenza del requisito, è richiesta tempestiva comunicazione al datore di lavoro.

  • Trasferte: le indennità rimborsate sono esenti entro il nuovo limite giornaliero, a condizione che si tratti di trasferte di effettivo servizio e l’importo sia attestato secondo le modalità interne aziendali.

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