Valanga di aiuti in arrivo: 2,1 miliardi per famiglie e imprese. Ecco la guida dettagliata per ogni bonus, dai requisiti agli importi, per orientarsi in un sistema complesso.
L’autunno 2025 si profila rovente sul fronte dei sostegni statali. Secondo le stime diffuse da Assoutenti, sul piatto ci sono ben 2,1 miliardi di euro, polverizzati in una costellazione di bonus, agevolazioni e incentivi. Un sistema sempre più complesso che, se da un lato offre un sostegno tangibile a famiglie e imprese, dall’altro le costringe a districarsi in un labirinto di requisiti, scadenze e piattaforme telematiche gestite da diversi enti, da Sogei a Invitalia. Prima di analizzarne le criticità, è fondamentale capire, misura per misura, come funziona questa macchina degli aiuti, a chi si rivolge e quali sono i reali benefici economici. Ecco una guida analitica per orientarsi.
Il bonus auto elettriche
La misura, finanziata con una cospicua dote da 597 milioni di euro, punta a incentivare l’acquisto di veicoli a zero emissioni. Per ottenerlo è necessario rottamare contestualmente un veicolo termico fino a Euro 5.
I beneficiari sono le persone fisiche e le microimprese con residenza o sede legale nelle cosiddette “aree urbane funzionali”. Le prime possono acquistare veicoli di categoria M1 (automobili), mentre le seconde veicoli commerciali di categoria N1 e N2. L’importo, erogato come sconto diretto dal concessionario, varia in base all’ISEE per le persone fisiche.
Questa limitazione geografica e la necessità di un acquisto contestuale a una rottamazione escludono una vasta parte di cittadini, trasformando di fatto l’incentivo in un vantaggio per chi vive in città e ha già la capacità economica per affrontare la spesa significativa di un’auto nuova, seppur scontata.
La nuova carta della cultura
Prevista in arrivo a ottobre, questa carta è un bonus annuale destinato a sostenere i consumi culturali delle famiglie a basso reddito. Si tratta di un contributo di 100 euro per nucleo familiare, spendibile per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, dotati di codice ISBN.
Possono richiederla le famiglie con un indicatore ISEE non superiore a 15.000 euro. La gestione della carta, dalla richiesta all’utilizzo presso gli esercenti convenzionati, avverrà interamente tramite l’applicazione dei servizi pubblici IO.
L’importo erogato è di appena 100 euro annui, spendibili da tutto il nucleo familiare esclusivamente per l’acquisto di libri. Una cifra talmente esigua da apparire quasi offensiva, che non incide minimamente sulla capacità di spesa culturale di una famiglia a basso reddito e che evidenzia una palese contraddizione nelle politiche di sostegno del Governo.
La carta cultura giovani
Questo strumento, da non confondere con la precedente, è un voucher una tantum pensato per i neomaggiorenni. Consiste in un buono del valore di 500 euro che può essere speso per una vasta gamma di attività culturali: biglietti per cinema, teatri e concerti, acquisto di libri, abbonamenti a quotidiani, visite a musei e mostre, corsi di lingua o musica.
È destinata a tutti i giovani che compiono 18 anni, a patto che appartengano a un nucleo familiare con un ISEE fino a 35.000 euro. I dati storici mostrano una platea vasta, con 435.760 utenti registrati per un esborso statale superiore ai 217,8 milioni di euro.
La carta del merito
Questa misura premia l’eccellenza scolastica. Si tratta di un bonus del valore di 500 euro, cumulabile con la Carta Cultura Giovani, che può essere speso per le medesime finalità culturali.
Viene assegnata, senza limiti di reddito, a tutti gli studenti che conseguono il diploma di maturità con una votazione di almeno 100 centesimi, entro il compimento del diciannovesimo anno di età. Finora ha premiato 73.834 studenti per un totale di oltre 36,9 milioni di euro.
Sebbene l’idea di premiare il merito sia in linea di principio positiva, destinare quasi 37 milioni di euro a una platea di studenti che, per definizione, ha già dimostrato eccellenti capacità e ha maggiori probabilità di successo futuro, solleva un interrogativo: non sarebbe più utile investire quelle stesse risorse per sostenere gli studenti in difficoltà e ridurre la dispersione scolastica?
La carta del docente
Rappresenta uno degli incentivi economicamente più rilevanti nel panorama degli aiuti statali. È un buono di 500 euro erogato per ciascun anno scolastico e spendibile entro due anni, destinato all’aggiornamento e alla formazione professionale. Può essere usato per acquistare libri, hardware, software, iscriversi a corsi universitari, master o eventi culturali.
I beneficiari sono i docenti di ruolo delle scuole statali e i supplenti con incarico annuale. L’impatto di questa misura è enorme: ha coinvolto 2,2 milioni di insegnanti, con un ammontare complessivo erogato che ha raggiunto 1,5 miliardi di euro.
Pur essendo uno strumento apprezzato dalla categoria per l’aggiornamento professionale, la sua natura di voucher individuale per una spesa ricorrente così massiccia dovrebbe far riflettere sulla possibilità di investimenti strutturali alternativi, come l’aumento degli stipendi o il miglioramento delle infrastrutture scolastiche.
Il bonus psicologo
A partire da domani, 15 settembre, si aprono le domande per questo contributo, finalizzato a sostenere le spese per sessioni di psicoterapia. Il bonus viene erogato sotto forma di voucher da consegnare al professionista scelto, il quale riceverà il pagamento direttamente dall’INPS.
È destinato ai cittadini residenti in Italia con un ISEE inferiore a 50.000 euro. L’importo è progressivo: fino a 1.500 euro per ISEE sotto i 15.000 euro; 1.000 euro per ISEE tra 15.000 e 30.000 euro; 500 euro per ISEE tra 30.000 e 50.000 euro. Le risorse limitate, tuttavia, permetteranno di soddisfare solo una piccola parte delle richieste.
Il bonus patente autotrasporto
Questa misura, che sarà rinnovata a ottobre, mira a contrastare la carenza di autisti professionali. Consiste in un rimborso dell’80% delle spese sostenute per conseguire la patente di guida per mezzi pesanti e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), fino a un massimo di 2.500 euro.
È rivolto ai giovani di età inferiore ai 35 anni che intendono intraprendere la carriera nell’autotrasporto. Dal 2022 ha già visto oltre 50.000 utenti registrarsi, per un totale di oltre 10,3 milioni di euro in contributi.
Si tratta, però, di un aiuto iper-settoriale, che pur rispondendo a una precisa esigenza del mercato del lavoro, contribuisce alla frammentazione generale degli interventi, finanziando nicchie specifiche invece di agire su leve economiche più ampie.
I sostegni diretti alle famiglie
L’autunno vede la presenza di diversi aiuti per i nuclei familiari. Il bonus asilo nido rimborsa le rette pagate per la frequenza di asili nido pubblici e privati, con un importo che varia in base all’ISEE: fino a 3.600 euro annui per i nuovi nati dal 2024 in famiglie con un altro figlio under 10 e ISEE fino a 40.000 euro. La Carta “Dedicata a te” è una prepagata da 500 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, assegnata automaticamente dai Comuni, senza bisogno di domanda, a famiglie con ISEE fino a 15.000 euro e che non percepiscono altri sussidi. Infine, è previsto un contributo per la partecipazione dei figli a corsi sportivi e attività ricreative.
Sebbene necessari, questi interventi si perdono nel rumore di fondo di decine di altre misure, rendendo difficile per una famiglia avere un quadro chiaro dei propri diritti e delle opportunità, costringendola a una vera e propria caccia al tesoro tra portali e scadenze.
Gli altri incentivi specifici
Completano il quadro una serie di aiuti mirati. Il bonus studenti fuori sede offre un contributo di 279,21 euro a universitari con ISEE fino a 20.000 euro, iscritti in atenei che non dispongono di residenze e con gli esami in regola. Il bonus Ambiente si configura come un credito d’imposta per chi effettua donazioni a favore di interventi ambientali su aree pubbliche, ma stenta a decollare. Infine, il bonus “Vuoto a rendere” offre un mix di aiuti agli esercenti delle Zone Economiche Ambientali per promuovere l’economia circolare, ma copre spese sostenute nel biennio 2021-2022, evidenziando una notevole lentezza burocratica.
Il grande assente: il bonus elettrodomestici
Nonostante sia stato annunciato, questo bonus rimane per ora solo sulla carta. La misura prevede uno sconto diretto per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ma la sua operatività è subordinata all’attivazione di un’apposita piattaforma gestita da Invitalia, che a oggi non è ancora stata avviata. Un caso emblematico che dimostra come, tra l’annuncio di un aiuto e la sua effettiva fruibilità da parte dei cittadini, il percorso possa essere lungo e incerto.
Questo bonus rappresenta l’emblema dell’inefficienza burocratica. Annunciato come un aiuto per l’acquisto di elettrodomestici più efficienti, risulta ancora “fermo ai box”, in attesa che la piattaforma gestita da Invitalia diventi operativa. È l’esempio perfetto di come un’idea potenzialmente utile si areni nelle paludi della macchina statale, lasciando i cittadini e le imprese in un limbo di incertezza e minando la fiducia nelle istituzioni.
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