Un piano pluriennale, fondi certi e una governance rafforzata. È la strategia proposta da Ance Grosseto, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, contro il rischio idrogeologico.
“Con l’avvicinarsi dell’autunno – ricorda il presidente di Ance Grosseto, Massimo De Blasis – i fenomeni atmosferici che si presentano ciclicamente hanno già causato negli ultimi giorni, nella nostra provincia, danni con rischi sia per la cittadinanza che ambientale sul piano idrogeologico. Un piano pluriennale con fondi certi, una cabina di regia unica a livello nazionale e un sistema informativo integrato per la gestione degli interventi, sono le tre direttrici che noi di Ance indichiamo per affrontare il dissesto idrogeologico che colpisce in modo ricorrente anche i nostri territori. Sollecitiamo la stesura di un piano di prevenzione su tutte le strutture pubbliche, con una visione unitaria e la necessaria concentrazione dei fondi, nonché l’attivazione della leva fiscale per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare privato”.
“Non si può continuare a rincorrere le emergenze, serve una svolta per contrastare la vulnerabilità idrogeologica del territorio, aggravata dal cambiamento climatico, con forte incremento della spesa per i danni provocati da eventi catastrofali. Riteniamo – prosegue De Blasis – che investire in prevenzione e adattamento climatico non è solo una scelta ambientale, ma anche una strategia per garantire la sostenibilità economica e finanziaria per le nostre comunità. Per Ance la città ha una posizione privilegiata per guidare la transizione verso la neutralità climatica, grazie alla capacità di influenzare una gamma di settori e di coinvolgere i cittadini e le imprese nel processo di cambiamento”.
“Occorre un approccio integrato per affrontare le problematiche che investono le aree urbane: la gestione delle risorse naturali ed energetiche, la mobilità, l’inquinamento, il disagio sociale e l’accesso alla casa. Tutte sfide che richiedono investimenti necessari per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici anche con la realizzazione di infrastrutture resilienti, la prevenzione e gestione dei rischi naturali, come alluvioni e la promozione dell’uso di energie rinnovabili. Per raggiungere un argine al rischio idrogeologico riteniamo necessario rafforzare la governance nazionale, riconducendo il coordinamento delle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico a un unico soggetto a livello centrale, in grado di gestire in modo integrato le attività di tutti gli enti territoriali coinvolti. Ma, oltre ad assicurare una cabina di regia operativa, serve dotarsi di strumenti efficaci di programmazione e monitoraggio”.
“Occorre poi definire un piano pluriennale di interventi, dotato di risorse certe, che consenta una visione strategica nel tempo per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico. In considerazione dell’importanza della materia sarà indispensabile ridurre il divario tra le risorse stanziate sia di bilancio che con i fondi strutturali e l’apertura effettiva dei cantieri. A tutto ciò vanno aggiunte delle misure di semplificazione e accelerazione, parte delle quali già introdotte. Sarà necessario un sistema informativo unico, riepilogativo delle diverse linee di finanziamento attraverso il quale gli enti coinvolti possano avere informazioni precise sulle scadenze e sulle modalità di accesso ai finanziamenti. Questa importante tematica del rischio idrogeologico – conclude De Blasis – deve essere sostenuta dalla politica, facendo parte, secondo competenze, degli impegni che nei prossimi tempi saranno argomenti di campagna elettorale”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link