Il Vescovado – Novità fiscali 2025: commercialisti salernitani critici su concordato biennale, perdite fiscali e Ires premiale


Criticità normative e complessità dei meccanismi agevolativi, le “Novità fiscali 2025: concordato preventivo, perdite fiscali, IRES premiale” non convincono i commercialisti salernitani: diverse le perplessità su applicazione, vantaggi e benefici per contribuenti e imprese emerse quest’oggi nel corso del Convegno promosso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (ODCEC) di Salerno in onore di San Matteo e in cui sono stati toccati temi fiscali attuali che sollevano una serie di criticità dovute alla complicazione normativa sottostante.

Contabilità

Buste paga

 

Per quanto concerne il Concordato preventivo biennale, senza dubbio secondo i professionisti uno degli svantaggi consiste nella difficoltà di previsione: individuare in maniera accurata le variazioni di reddito per due anni non è affatto semplice. Pertanto, il rischio di previsioni errate sovrastimando le entrate può vanificare i potenziali vantaggi.

Anche l’Ires premiale suscita diverse perplessità a partire dal fatto che è un bonus una tantum e non un primo passo nella direzione prevista dalla riforma. Oltre all’evidente complessità del meccanismo agevolativo, la criticità più rilevante evidenziata dai commercialisti concerne lo scollamento tra i parametri presi a riferimento come condizioni per beneficiare dell’agevolazione e la base su cui viene calcolata l’agevolazione stessa (intero utile 2025). Ulteriori perplessità, hanno evidenziato, destano il numero molto contenuto di società che potrebbero essere interessate (18mila) e l’esigua dimensione finanziaria dell’intervento (meno di 500 milioni in due anni). Inoltre, le numerose condizioni e l’orizzonte soltanto annuale della misura, oltre a produrre discriminazioni poco giustificabili, potrebbero indurre comportamenti opportunistici (spostamento di costi e ricavi) per massimizzare l’utile 2025.

Per quanto concerne le novità sulle perdite fiscali riportabili, nonostante lo spirito della norma sia volto alla razionalizzazione delle regole applicabili alle operazioni infragruppo, favorendo una circolazione più agevole delle posizioni soggettive all’interno degli stessi e la volontà di scongiurare fenomeni di commercio di “bare fiscali”, la rinascita del concetto di “anzianità delle perdite” di concerto con la nuova “anzianità di partecipazione al gruppo” disvela alcune criticità, con il risultato di vanificarne l’intento semplificatorio.

Anche l’introduzione del TCF (tax control framework) opzionale solleva alcune considerazioni critiche da parte della Categoria, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio tra costi e benefici. L’adozione di un sistema formalizzato di gestione del rischio fiscale implica un investimento importante in termini di consulenza, strutturazione interna e certificazione indipendente, che potrebbe risultare oneroso per imprese di media o piccola dimensione. Ciò che rende ancora più rilevante questa valutazione è l’esplicito riferimento, contenuto nel decreto, alla necessità che il sistema sia conforme ai principi contabili, il che richiama assetti di controllo propri delle grandi imprese o delle società quotate. È lecito quindi chiedersi se per le imprese non quotate, meno strutturate, possa essere sufficiente un sistema di revisione legale rafforzata che garantisca un livello di affidabilità compatibile con le esigenze del nuovo regime. In questa prospettiva, il successo del TCF opzionale dipenderà dalla capacità del sistema fiscale e professionale italiano di rendere accessibile ed attrattiva la compliance collaborativa anche per soggetti che finora ne sono rimasti ai margini.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

A sviscerare i diversi punti nel corso del Convegno, realizzato con il patrocinio del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) presso il Salone del Genovesi della Camera di Commercio di Salerno in via Roma, le relazioni di Salvatore Regalbuto Dottore commercialista in Torino e Tesoriere del CNDCEC, Salvatore Giordano Dottore commercialista in Salerno e Pasquale Formica Studio SLF Roma (Cooperative compliance).

L’evento è stato promosso nell’ambito della V edizione dell’iniziativa “Nel solco di San Matteo, il ruolo del commercialista nel sociale” che, come ha evidenziato il presidente dell’ODCEC Salerno Agostino Soave, è l’iniziativa dei commercialisti salernitani vocata a riunire in un’unica assise istituzioni locali e professionisti di tutta Italia, creando una preziosa opportunità di confronto sul rapporto tra fisco e cittadini. A rimarcare il valore dell’iniziativa i saluti dei rappresentanti istituzionali del territorio – l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi, l’Assessore al Bilancio del Comune di Salerno Eva Avossa, il Colonnello Antonio Specchia P.E.F. della Guardia di Finanza Salerno, il Segretario Generale della C.C.I.A.A. di Salerno Raffaele De Sio – e la partecipazione di esponenti della categoria da tutta Italia tra cui Mario Civetta, past President ODCEC Roma e candidato presidente al CNDCEC, Mario Lariccia presidente ODCEC Avellino, Carmine Santangelo presidente ODCEC Vallo della Lucania, Nunzio Ritorto presidente ODCEC Sala Consilina, Francesco Vito presidente ODCEC Messina, Domenico Posca presidente UN.I.CO., Maria Pia Nucera Past President ADC nazionale. I lavori sono stati moderati da Angelo Fiore Dottore commercialista e Consigliere Segretario dell’ODCEC Salerno.

Le celebrazioni per il Santo Patrono dei professionisti salernitani proseguono domani, sabato 13 settembre, con la 12a edizione della veleggiata “Commercialisti e…venti”, organizzata dall’Associazione Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili-Sez. Salerno presieduta da Antonio Piluso, mentre è in programma per giovedì 18 settembre alle ore 17 presso la sede dell’ODCEC in via Roma la tradizionale benedizione della Reliquia del Braccio di San Matteo.

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