CNA Impresa Donna Piemonte esprime la propria piena vicinanza e solidarietà a Lucia Regna, vittima di una brutale aggressione, e manifesta profondo sconcerto per le motivazioni e per la misura della pena stabilita dal Tribunale di Torino, che hanno suscitato un’ampia ondata di critiche e indignazione da parte dei media nazionali e delle istituzioni.
La sentenza di primo grado, nelle motivazioni rese note, contiene espressioni che sembrano attenuare la responsabilità dell’aggressore — come la formula «va compreso» — alimentando la forte reazione dell’opinione pubblica. In questo contesto, l’imputato è stato condannato per lesioni con una pena che molti giudicano insufficiente rispetto alla gravità del fatto e alle conseguenze permanenti riportate dalla donna.
«Questa sentenza rappresenta un passo indietro nella tutela delle donne e genera un allarme civico e istituzionale», dichiara Monica Percelsi, presidente di CNA Impresa Donna Piemonte «Non possiamo accettare motivazioni che, di fatto, minimizzano la violenza subita e ripropongono una narrazione che colpevolizza la vittima. Chiediamo che si faccia piena chiarezza nelle sedi competenti e che, in appello, si valuti con la necessaria severità la reale gravità dei fatti. Le imprese e le istituzioni devono essere parte attiva nel contrasto alla violenza di genere: formazione, protocolli e percorsi di tutela sono misure urgenti e non più rinviabili».
Rachele Sinico, funzionaria di CNA Impresa Donna Piemonte, aggiunge:
«Come CNA Impresa Donna Piemonte restiamo al fianco di Lucia Regna e di tutte le donne che subiscono violenza. Una sentenza che suscita così tanto sconcerto impone risposte immediate e politiche concrete di prevenzione e sostegno».
Con la campagna permanente “8×365 — Un giorno all’anno non basta”, CNA Impresa Donna Piemonte ribadisce che l’impegno contro la violenza e per i diritti delle donne deve essere portato avanti tutti i giorni dell’anno.
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