Ursula von der Leyen incontra le Case automobilistiche dell’Ue per sentire le loro richieste e operare a una ripresa del settore
L’industria dell’auto europea � pronta a incontrare la presidente della Commissione Ursula von der Leyen per giocarsi il tutto per tutto. Sul tavolo i temi caldi che, negli ultimi anni, hanno acceso il dibattito sul futuro dell’auto Made in Europe. All’incontro di oggi partecipano il presidente di Stellantis John Elkann, il presidente dell’Acea (l’Associazione dei produttori di auto europei) e Ceo del Gruppo Mercedes-Benz, Ola Kallenius, Oliver Zipse, Ceo di Bmw, Francois Provost, Ceo di Renault e Oliver Blume, Ceo del Gruppo Volkswagen.
I punti caldi
Ma cosa chiedono le Case all’Ue? In questi giorni le voci dei Ceo di molti colossi europei della mobilit� non si sono fatte attendere. E le richieste sono sempre le stesse: revisione del piano che porter� nel 2035 allo stop alla vendita di veicoli con motori termici, benzina e diesel, apertura all’ibrido, ricalcolo degli obiettivi di Co2 inizialmente previsti per il 2025 e gi� posticipati al 2027 e la creazione di una categoria speciale di piccole auto che possano godere di minore burocrazia ai fini della loro omologazione e immissione sul mercato con sgravi fiscali.
Le richieste di Stellantis e Renault
Tematiche cos� importanti che tutti i manager hanno voluto dire la loro. Per Antonio Filosa, Ceo di Stellantis, gli attuali limiti imposti dall’Ue �sono insostenibili e francamente irraggiungibili. In Europa, siamo passati da 19 a 15 milioni di auto con la perdita di circa 3 milioni di veicoli. Sui commerciali la situazione � preoccupante: il settore ha perso 350 mila unit� su 2 milioni nel 2025�, ha detto Filosa. Della stessa idea � Francois Provost, Ceo di Renault: �Il problema non � solo il 2035 , ma tutti gli obiettivi di taglio alle emissioni che precedono quella data. La burocrazia � troppa e nonostante tutti gli sforzi non ci consente pi� di proporre auto a basso costo per tutti. Non possiamo lasciare che l’industria dell’auto europea si indebolisca�.
Per Volkswagen il 2035 � troppo presto
Della stessa opinione � anche Oliver Zipse, Ceo di Bmw: �L’Unione Europea � convinta di essere all’avanguardia in una legislazione moderna, molto orientata al futuro e altrettanto attenta al clima, con l’idea che altre zone del mondo come Cina e Stati Uniti ci avrebbero seguito, cos� come hanno fatto negli ultimi 40 anni per quanto riguarda i motori a combustione. Questa volta per� non ci ha seguito nessuno. Siamo gli unici al mondo ad aver imposto un divieto totale a una tecnologia, senza possibilit� di alternativa. Se lo manteniamo, le persone guideranno semplicemente le loro vecchie auto molto pi� a lungo�. Anche Oliver Blume, Ceo del gruppo Volkswagen ha seguito i colleghi: �Il futuro dell’auto sar� elettrico, ma a questo punto credo che il 2035 sia troppo presto. Non siamo ancora pronti per il passo decisivo�. All’appello dei Ceo si � aggiunto quello delle associazioni di componentistica. L’Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ha espresso la speranza di �vedere emergere dall’incontro interventi concreti per revisionare i target di transizione di autoveicoli leggeri e pesanti ed adottare misure di tutela del “made in Europe” a salvaguardia della competitivit� di un settore vitale e di interesse strategico per il nostro continente�.
L’apertura dell’Europa: nascer� la E-Car
Nel frattempo dall’Europa c’� gi� stata una prima apertura. Il 10 settembre durante il discorso annuale sullo Stato dell’Unione tenuto al Parlamento Ursula Von der Leyen si � dichiarata favorevole al progetto delle piccole auto a basso costo da realizzare in Europa, proposto inizialmente dall’ex Ceo di Renault Luca de Meo e da John Elkann, presidente di Stellantis. L’obiettivo � creare una nuova categoria di vetture accessibili ed ecologiche, non necessariamente elettriche ma probabilmente con un motore mild hybrid e prezzo di circa 15 mila euro, come anticipato dal capo di Stellantis in Europa Jean-Philippe Imparato e da Fabrice Cambolive, Ceo di Renault. Queste vetture saranno supportate da una legislazione europea favorevole e da sgravi fiscali per combattere la concorrenza cinese e non solo. La Von der Leyen ha aperto anche a una possibile revisione al piano di stop alla vendita di auto con motori termici dopo il 2035. �� in via di preparazione la revisione del 2035 nel rispetto della neutralit� tecnologica�. Staremo a vedere.
12 settembre 2025 (modifica il 12 settembre 2025 | 12:53)
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