Fratelli d’Italia chiede al Ministro Tommaso Foti l’inserimento della provincia di Frosinone nella Zes Unica


La provincia di Frosinone rischia di restare esclusa dai benefici della Zes Unica, la Zona Economica Speciale che garantisce agevolazioni fiscali e incentivi per lo sviluppo industriale. A lanciare l’allarme e a portare la questione all’attenzione del Governo è stata una delegazione di Fratelli d’Italia composta dagli onorevoli Massimo Ruspandini, Paolo Pulciani e Aldo Mattia, che ha incontrato il Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione Tommaso Foti.

Gli esponenti del partito hanno chiesto l’inserimento della provincia di Frosinone nella Zes Unica, o, in alternativa, l’adozione di misure economiche e fiscali speciali per il territorio, colpito da una crisi sempre più profonda.

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La fotografia della crisi

I tre deputati hanno illustrato al Ministro dati ufficiali che descrivono un quadro economico e sociale allarmante. Uno studio della Uil, basato sui dati Inps, segnala nel primo semestre 2025 un aumento del 72,4% delle ore di Cassa Integrazione rispetto allo stesso periodo del 2024.

Un report della Cgia di Mestre, inoltre, colloca Roma ai vertici nazionali per redditi medi e prelievo fiscale, mentre la provincia di Frosinone si posiziona molto più in basso: con un reddito medio di 21.066 euro (76° posto nazionale), contro i 28.643 euro della Capitale (7° posto). La forbice tra i due territori altera le statistiche regionali, penalizzando la provincia di Frosinone, che negli ultimi anni ha visto progressivamente ridursi la propria capacità produttiva.


Imprese in calo e industria in sofferenza

Nel solo 2024 la provincia di Frosinone ha perso 505 imprese, confermando una tendenza negativa. Situazione critica anche nello stabilimento Stellantis, dove a luglio 2025 si è lavorato soltanto per una settimana. Le linee di produzione sono rimaste ferme nella metà delle giornate lavorative del primo semestre, con pesanti ricadute sull’indotto e forte incertezza per i contratti in scadenza.

A complicare ulteriormente lo scenario è arrivato l’annuncio della multinazionale Novo Nordisk, che ha reso noto un taglio di 9.000 posti di lavoro a livello globale. Una decisione che potrebbe compromettere i previsti investimenti da due miliardi di euro sul sito ex Catalent di Anagni, dove cresce l’apprensione tra i lavoratori.

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Il rischio esclusione e l’appello a Foti

Secondo i deputati di Fratelli d’Italia, la mancata inclusione della provincia di Frosinone nella Zes priverebbe il territorio di un volano fondamentale: 10 miliardi di euro complessivi di agevolazioni, già a disposizione di altre aree del Paese come la Campania. Una prospettiva che rischia di minare la competitività delle imprese locali e aggravare la crisi del settore manifatturiero e dell’automotive.

“Con il Ministro – hanno dichiarato Ruspandini, Pulciani e Mattia – abbiamo affrontato tanti temi, dal Sin alla situazione di Stellantis, fino al quadro generale dell’economia locale. Nutriamo buone aspettative grazie all’attenzione mostrata alle nostre istanze e all’impegno di Fratelli d’Italia per il rilancio della provincia di Frosinone”.



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