Emergenza maltempo. Cosa dovrebbe fare il Comune di Padova e la Provincia


Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

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Rocco Bordin (Fratelli d’Italia): Emergenza maltempo: serve una gestione concreta e tecnica per i danni. La conoscenza del rischio è fondamentale e anche l’allerta precoce Cosa dovrebbe fare Il Comune di Padova e la Provincia Padova, 30 agosto 2025 Padova e il territorio padovano sono stati oggetto di due nubifragi di forte entità nelle sole ultime due settimane ed entrambi hanno causato notevoli danni e disagi. Da alcuni anni le precipitazioni estreme e le inondazioni stanno devastando intere zone. È tempo di cambiare approccio: non possiamo più limitarci a intervenire dopo il disastro. Dobbiamo agire prima. A clima estremo, estremi rimedi Personalmente lavoro da anni nel settore assicurativo, e una cosa l’ho imparata bene: il rischio si può gestire, ma solo se lo si conosce e si affronta con strumenti moderni. Come? Ricevendo allerta meteo personalizzate in tempo reale per esempio. Ma un’altra proposta sarebbe mappare il rischio climatico delle aree più nevralgiche predisponendo un piano di manutenzione mirata dei punti critici; formando una sinergia fra pubblico e privato, perché chi amministra deve sapere dove intervenire prima che sia troppo tardi. L’ottimale sarebbe che la Città e la Provincia di Padova creassero un “bonus protezione climatica”, o un incentivo fiscale per le famiglie e le imprese che installano sistemi di protezione contro gli allagamenti: pompe anti-risalita, barriere mobili, sistemi drenanti. Valutando, in caso, anche i fondi europei per la transizione ecologica. E nel post evento, per ridurre lungaggini e burocrazia, attivare richieste di indennizzo più rapide e digitali, raccogliendo le segnalazioni con caricamento online di documentazione fotografica per facilitarne la valutazione. Servono piani e azioni concrete prima e dopo, insomma. Non basta la teoria: l’emergenza va subito attenzionata. Piano di Resilienza Climatica e Solidale: proteggere ciò che conta, insieme Se vogliamo davvero proteggere i nostri territori e la nostra gente, dobbiamo passare dalla reazione alla prevenzione. E dobbiamo farlo adesso ! Le piogge eccezionali hanno messo a dura prova le famiglie e le strade: allagamenti di scantinati, piani terra e vie allagate. Le segnalazioni alle autorità e il lavoro incessante dei Vigili del fuoco dimostrano quanto sia urgente intervenire con strumenti nuovi e concreti. Portando il valore dell’esperienza privata e del risk management assicurativo che riguarda la mia professione, dico che serve un Piano di Resilienza Climatica e Solidale: ossia un insieme di misure strutturali per proteggere le nostre famiglie, le imprese e il territorio e garantire la sicurezza idraulica, fatta appunto con strumenti predittivi usati nel settore assicurativo (modelli meteo-finanziari). Non aspettiamo il prossimo nubifragio per reagire: prepariamoci ora. Occorre una educazione e cultura del rischio per formare imprese e cittadini su come proteggere beni e strutture, usando la mentalità preventiva tipica del settore assicurativo.



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