Una delle proposte più discusse, tra quelle che potrebbero far parte della prossima Legge di Bilancio, è la detassazione della tredicesima a partire dal 2026.
La novità è stata esposta dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani durante un intervento ad Assolombarda a Milano, che ha parlato di come l’intenzione del governo sia quella di introdurre nuove misure di alleggerimento fiscale, per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e stimolare i consumi interni.
“È una proposta un po’ azzardata, ma vediamo che si può fare”, ha dichiarato Tajani.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona la detassazione.
COME FUNZIONA LA DETASSAZIONE DELLE TREDICESIME DAL 2026 AL VAGLIO DEL GOVERNO
La detassazione, di fatto, implica una riduzione dell’Irpef e delle imposte che gravano sulla tredicesima.
Ricordiamo infatti che la tredicesima è una mensilità aggiuntiva che i lavoratori dipendenti ricevono generalmente a dicembre. Viene calcolata in proporzione ai mesi lavorati nell’anno (ad esempio, se lavori 12 mesi prendi una mensilità intera, se lavori 6 mesi ne prendi metà) ed è soggetta a tassazione.
Non sono state ancora definite le aliquote agevolate che verrebbero applicate dal 2026. Tuttavia, una delle ipotesi più diffuse è quella di estender la detassazione dei premi produttività anche a questa mensilità. Ovvero, la tredicesima potrebbe essere tassata con un’aliquota sostitutiva agevolata al 5%, anziché con l’Irpef ordinaria (che, a seconda del reddito, oscilla tra il 23% e il 43%). In questo modo, i lavoratori percepirebbe un netto in busta paga decisamente più alto rispetto a oggi.
IL PACCHETTO DI AIUTI PER I LAVORATORI E ALTRI AIUTI IN ARRIVO
La detassazione della tredicesima si inserisce in realtà in un pacchetto di aiuti più ampio che comprende anche sgravi sugli straordinari e sul lavoro festivo, di cui vi parliamo nel dettaglio nel nostro articolo.
Parallelamente, l’esecutivo sta valutando anche altre strade per alleggerire la pressione fiscale, come la nuova Irpef per ceto medio con aliquota ridotta per i redditi compresi tra i 28.000 e i 60.000 euro.
L’idea, quindi, non riguarda soltanto la “gratifica natalizia”, ma un disegno complessivo di sostegno ai redditi da lavoro.
L’INCOGNITA DEI CONTI PUBBLICI
Se da un lato Tajani spinge con forza sull’ipotesi di detassazione, dall’altro il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già posto un paletto chiaro: ogni scelta dovrà restare compatibile con le risorse realmente disponibili. A complicare il quadro ci sono gli obblighi assunti dall’Italia in sede NATO, che prevedono un incremento della spesa destinata a difesa e sicurezza, con inevitabili ripercussioni sull’equilibrio complessivo dei conti pubblici.
La detassazione della tredicesima appare quindi come una misura dal forte impatto sociale ed economico, capace di restituire reddito immediato ai lavoratori e maggiore flessibilità alle imprese, ma al tempo stesso rappresenta un impegno finanziario significativo per lo Stato. Soprattutto se si considera che in Italia vale 59,3 miliardi di euro e genera circa 14,5 miliardi di gettito fiscale.
Il confronto politico resta aperto: la vera sfida sarà trovare le coperture necessarie. Sarà la prossima Legge di Bilancio a stabilire se la proposta, definita dallo stesso Tajani “azzardata”, potrà davvero tradursi in un intervento concreto e sostenibile.
ALTRI INTERESSANTI AIUTI E APPROFONDIMENTI
E a proposito di misure al vaglio del governo e in arrivo con la prossima Legge di Bilancio, vi consigliamo di approfondire:
In attesa che i nuovi aiuti vengano definiti bene dal Governo, vi consigliamo di consultare l’elenco dei bonus e le agevolazioni per lavoratori, imprese e famiglie attivi.
Potrebbe interessarvi anche sapere quali sono gli aiuti per le famiglie in difficoltà e con reddito basso.
Per conoscere invece tutti gli aiuti per lavoratori disponibili potete visitare questa pagina.
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