oltre trecento aziende ai corsi di formazione sull’intelligenza artificiale


L’Italia sconta un divario ormai strutturale sull’utilizzo delle alte tecnologie in azienda rispetto ai principali competitor europei. Questo è ciò che emerge dal Rapporto annuale sulla produttività 2025 del Cnel, presentato in questi giorni. Solo il 16% dei lavoratori italiani ha competenze ICT elevate, contro il 30% di Francia e Germania.

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Significa alte competenze in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, che includono l’uso di software di produttività (office automation), la gestione di sistemi e reti, la programmazione, l’amministrazione di dati e la sicurezza informatica, ovviamente anche tramite utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Inoltre, solo il 15% di laureati italiani lo è in discipline STEM (ovvero delle aree scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), a fronte di una media europea del 26%. Più in generale, solo il 29% degli adulti in Italia arriva a un livello di problem solving digitale elevato, ovvero capacità di destreggiarsi con l’utilizzo delle nuove tecnologie. La media Osce si attesta al 45%. In Italia, tra 2022 e 2024, gli investimenti in ICT sono cresciuti complessivamente solamente dello 0,8% l’anno, a fronte del 1,9% dei 3 anni precedenti. Le imprese italiane che utilizzano sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) – ovvero un software che centralizza e gestisce tutti i processi aziendali (finanza, HR, produzione, ecc.) in un’unica piattaforma integrata anche attraverso cloud – rimane a un valore molto basso: il 38%, contro una media europea del 58%. Un dato emblematico di quanto sia “lento” il processo di transizione digitale in Italia. A essere penalizzati da questa situazione sono, secondo il Cnel, soprattutto le Pmi. Mediamente, le imprese che investono nell’innovazione, in particolare digitale e tecnologica, raggiungono una produttività superiore del 20%. Gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle imprese si attestano a uno 0,9% rispetto al PIL, mentre in Francia lo stesso valore è del 1,5%, in Germania dello 2,2%, nei paesi scandinavi il rapporto arriva al 2,7%. Dal 2010 a oggi quest’area di investimenti è rimasta sostanzialmente bloccata. A fronte di questa situazione, Cna territoriale di Treviso ha avviato un anno fa diversi percorsi di formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e dell’AI in ambito aziendale. Attraverso workshop, seminari e percorsi di approfondimento su misura, l’associazione ha coinvolto nell’arco di un anno oltre 300 aziende locali, molte delle quali del settore manifatturiero, artigianale e dei servizi. Da settembre 2024 a febbraio 2025 si è svolto un ciclo di workshop dal titolo “Artigianato e Innovazione”, con focus appunto sulle opportunità dell’AI per le aziende, nelle sedi di Treviso, Asolo e Conegliano, e con oltre 250 partecipanti complessivi nell’arco di una decina di appuntamenti. A maggio 2025 è stata la volta del corso “AI generativa per il mondo della Fotografia” che ha visto una ventina di partecipanti. A luglio si è svolto il percorso formativo “AI per chi fa impresa” con una ventina di aziende coinvolte.

IL NUOVO CORSO

Venerdì 12 settembre, prenderà il via un nuovo percorso formativo, destinato ad approfondire le applicazioni pratiche dell’IA nei contesti aziendali, con ancora posti disponibili. Docente del corso Francesco Cavestro, consulente in ambito AI e IT. Un percorso per scoprire l’Intelligenza Artificiale e le sue applicazioni pratiche nelle imprese: dalle basi del funzionamento dell’AI alle opportunità per automatizzare, ottimizzare e migliorare la comunicazione. Il programma prevede due lezioni: la prima dedicata al prompt design e alla generazione di testi (mail, post, articoli), la seconda alla creazione di contenuti multimediali con strumenti AI (immagini, video, voci, avatar). Un focus sarà riservato all’impatto dell’AI sulle professioni del territorio.

IL COMMENTO

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«Cna Treviso sta facendo la propria parte per dare alle Pmi trevigiane gli strumenti per potenziare i processi aziendali attraverso l’implementazione dei sistemi digitali e l’utilizzo dell’AI – sottolinea Gianpaolo Stocco, presidente della CNA territoriale di Treviso – grazie a questi percorsi, in un solo anno siamo riusciti a raggiungere 300 aziende. Il percorso non si ferma qui, i corsi continueranno e cercheremo di implementarli. Chiediamo che al tempo stesso anche le istituzioni facciano la propria parte, ad esempio favorendo gli investimenti in Ricerca e Sviluppo potenziando il credito d’imposta proprio per questi investimenti, sgravando dunque la tassazione su questo versante. Allo stesso tempo, detassare tutta la partita della formazione sulle tecnologie avanzate, in particolare in ambiti quali il meccatronico, la robotica, i servizi digitali, le costruzioni ad alta efficienza, la sanità tecnologica, la logistica avanzata e l’ambito delle energie rinnovabili. Chiediamo inoltre maggiori risorse per spingere gli ITS e l’approvazione della legge quadro sulle Pmi, che porti a reali semplificazioni liberando risorse ed energie proprio per gli investimenti tecnologici».



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