Nel secondo trimestre del 2025 Pavia registra una flessione di produzione, fatturato e ordini interni, posizionandosi in penultima posizione tra le province lombarde, mentre l’export segna un lieve aumento. L’artigianato mostra segnali positivi, ma tra gli imprenditori permane un clima di incertezza.
Economia pavese in affanno
L’analisi dei dati riferiti al secondo trimestre dell’anno, effettuata dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, rileva una divaricazione dell’attività tra i territori che compongono l’Ente camerale, con una contrazione della produzione, del fatturato e degli ordinativi interni per Pavia a fronte di una maggiore tenuta per Cremona e Mantova.
Nella classifica regionale, metà delle province si collocano in territorio positivo, mentre l’altra metà si trova in territorio negativo; con segno più troviamo Cremona al quarto posto e Mantova al sesto, mentre Pavia si colloca in penultima posizione con segno meno.
“Anche nel secondo trimestre del 2025 si confermano segnali di ripresa nei territori di Cremona e Mantova, in continuità con quanto osservato a inizio anno, mentre ancora emergono alcune difficoltà dal territorio pavese” – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia, Gian Domenico Auricchio.
“Permane un clima di forte incertezza, come emerge anche dalle aspettative degli imprenditori, alimentato non solo dalla fase di stagnazione dell’industria, ma anche da uno scenario geopolitico che continua a minare la stabilità economica internazionale, segnato da conflitti aperti, tensioni commerciali globali e dinamiche macroeconomiche ancora instabili. Anche il costante rallentamento del commercio mondiale pesa sulle prospettive di crescita.
Nonostante l’attuale contesto, le imprese del nostro territorio, in prevalenza piccole e medie, ma ben capitalizzate e con una marcata propensione all’export, mostrano resilienza e dinamismo. L’Ente camerale, in sinergia con l’intero sistema camerale lombardo, prosegue nel proprio impegno a sostegno delle imprese, attraverso servizi mirati all’internazionalizzazione, alla transizione digitale e ambientale e al rafforzamento della competitività, anche grazie all’accesso a strumenti finanziari e forme di sostegno mirate”.
I dati provinciali
Relativamente alla provincia di Pavia, la variazione tendenziale della produzione, quindi con confronto rispetto allo stesso periodo del 2024, vede un calo del -4,7%. Sempre tenendo presente le variazioni tendenziali, si evidenzia una contrazione anche degli ordini interni (-4%) e del fatturato (-4,6%), mentre gli ordini esteri crescono del +1,5%.
Per quanto concerne le aspettative per i mesi estivi del 2025, tra gli imprenditori pavesi emerge complessivamente un clima di ottimismo sul fronte della produzione, dell’occupazione e del fatturato, mentre più negative sono le previsioni per domanda interna ed esterna.
Nel secondo trimestre 2025 vede una maggiore tenuta il comparto artigianale, con un aumento tendenziale della produzione pari al +3,4%; valori positivi anche sul fronte del fatturato (+3,4%) e degli ordinativi totali (+1,2%). Anche in questo caso però le aspettative per il periodo luglio-settembre 2025 sono prevalentemente di forte incertezza.
Il quadro regionale
Analizzando il territorio regionale nel suo complesso, la Lombardia vede una ripresa della produzione manifatturiera, pari al +0,6%, così come risultano in crescita gli altri indicatori: fatturato (+1,4%), ordini interni (+1,1%) e ordini esteri (+2,2%). Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media regionale, nel periodo aprile-giugno del 2025 emerge un andamento per lo più di ripresa dei vari comparti: aumenti superiori alla media si registrano per i minerali non metalliferi, le pelli-calzature, l’abbigliamento, la chimica, gli alimentari e la siderurgia.
Valori positivi anche per il legno-mobilio e la meccanica. In contrazione, invece, i mezzi di trasporto, il tessile, la gomma-plastica e la carta-stampa. Per quanto concerne le aspettative per il terzo trimestre del 2025, per gli imprenditori lombardi emerge complessivamente un sentiment negativo per tutti gli indicatori, con la sola eccezione dell’occupazione.
Sul fronte dell’artigianato lombardo la produzione registra un +0,3%; segno più anche per gli ordinativi esteri (+3,8% e il fatturato (+0,4%), mentre gli ordinativi interni si collocano in territorio negativo con un -0,2%. Le aspettative degli artigiani lombardi per i mesi estivi del 2025, vedono complessivamente un sentiment di incertezza, soprattutto sul fronte della produzione, della domanda interna e del fatturato.
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