Agli abitanti del Trentino-Alto Adige non piace indebitarsi. È quanto emerge dalla mappa del credito elaborata da Mister Credit, area di Crif dedicata alla consulenza per i consumatori, relativa al primo semestre 2025. Con un 32,5% di cittadini con finanziamenti attivi, la regione autonoma si colloca all’ultimo posto in Italia per ricorso al credito, ben al di sotto della media nazionale, che si attesta al 59,6%.
Il confronto con altre realtà è netto: in Toscana, regione leader della classifica, il 67,8% della popolazione ha almeno un finanziamento in corso, seguita da Valle d’Aosta (67,2%) e Lazio (66,4%). Persino la Basilicata, penultima, supera il Trentino-Alto Adige di oltre 15 punti percentuali.
Prudenza e redditi più alti
Secondo Michele Andreaus, professore di Economia aziendale all’Università di Trento, il fenomeno è legato a una tradizione di prudenza nei consumi: “Se me lo posso permettere, acquisto; altrimenti rinuncio”, sintetizza l’esperto al Corriere del Trentino. A ciò si aggiunge un tenore di vita mediamente più elevato rispetto alla media nazionale, che riduce la necessità di ricorrere al credito al consumo.
Le differenze tra Trento e Bolzano sono contenute, anche se l’Alto Adige mostra una maggiore chiusura verso i prestiti non finalizzati. Il Pil più alto della provincia di Bolzano, spiega Andreaus, contribuisce a spiegare questa diversa propensione.
Rata media più alta d’Italia
Nonostante il basso ricorso al credito, Trentino-Alto Adige detiene il primato nazionale per rata mensile e importo residuo da rimborsare: 405 euro al mese e un indebitamento medio di 49.229 euro. Seguono la Lombardia (317 euro e 40.294 euro) e il Veneto (305 euro e 38.232 euro).
La spiegazione sta nella forte incidenza dei mutui, che comportano importi più alti rispetto ad altre forme di prestito. Il reddito disponibile più elevato consente comunque di sostenere rate più pesanti senza compromettere la sostenibilità finanziaria delle famiglie.
Le differenze tra Trento e Bolzano
In Alto Adige, la rata media sale a 439 euro, con un indebitamento medio di 53.741 euro. Il 44% dei prestiti è finalizzato, il 26,3% personale e il 29,6% mutui.
In Trentino, invece, la rata mensile è di 371 euro e l’indebitamento medio di 44.710 euro. La ripartizione vede il 43,4% di prestiti finalizzati, il 28,4% personali e il 28,2% mutui.
Mutui per la casa e casi particolari
L’indebitamento nelle due province riguarda soprattutto l’acquisto della casa o situazioni straordinarie come un divorzio. Molto meno frequente, invece, è il ricorso al credito per beni di consumo o viaggi, a differenza di altre regioni italiane.
Andreaus sottolinea infine un possibile effetto generazionale: gli anziani spesso possiedono già una casa di proprietà, mentre i giovani incontrano difficoltà ad accedere al credito per i mutui. Questo alimenta la disparità tra una popolazione più anziana tutelata e una giovanile con scarse opportunità, una dinamica che da anni caratterizza l’Italia.
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