Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale 2025 ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo alle politiche UE green.
Soggetti beneficiari
Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale 2025 si rivolge alle imprese di qualsiasi dimensione, operanti sul territorio nazionale, purché regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese; in regime di pieno esercizio dei propri diritti, senza essere in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali; non considerate in difficoltà al 31 dicembre 2019; non destinatari di aiuti di Stato illegali o incompatibili non ancora rimborsati; risultanti in regola con gli obblighi contributivi e non ricadenti tra le cause di esclusione di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto ministeriale del 21 ottobre 2022; e aventi possibilità di usufruire della riserva del 50 % delle risorse qualora rientrino nella categoria delle imprese energivore, iscritte nell’elenco CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali).
Iniziative agevolabili
I programmi di investimento devono riguardare una sola unità produttiva e conseguire almeno uno dei due obiettivi di sostenibilità: promuovere una maggiore efficienza energetica (in linea con il Titolo II del decreto direttoriale 23 dicembre 2024, come modificato dal decreto del 18 luglio 2025) o favorire un uso efficiente delle risorse mediante riduzione, riuso, riciclo o recupero (rispettando le disposizioni del Titolo III dello stesso decreto direttoriale).
Spese ammissibili
Le voci di costo possono comprendere immobilizzazioni materiali (suolo aziendale, opere murarie, impianti e attrezzature) e immateriali (software, brevetti, licenze, know-how) secondo i limiti percentuali indicati (es. fino al 10 % per il suolo; fino al 40 % per le opere murarie).I programmi devono comportare spese totali ammissibili comprese tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro, iniziare esclusivamente dopo la presentazione della domanda e prevedere la conclusione entro 36 mesi dalla concessione del contributo (con eventuale proroga massima di 12 mesi). Nell’ambito dell’efficienza energetica, sono ammissibili anche spese accessorie fino al 40 % per impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili, cogenerazione o a idrogeno, come previsto all’articolo 41 del GBER.
Agevolazione
L’intervento si concretizza in un contributo a fondo perduto la cui intensità è determinata in funzione della natura del progetto, della sua localizzazione geografica (con riserva del 40 % per il Mezzogiorno – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), della categoria dell’impresa (es. PMI, grande impresa) e della tipologia dei costi, secondo i limiti e modalità stabiliti nel Regolamento GBER.
Tempistiche e scadenze
Lo sportello apre il 17 settembre 2025 alle ore 12:00 e chiude il 10 dicembre 2025, alla stessa ora, tramite la piattaforma online di Invitalia.
È prevista la procedura valutativa a graduatoria La procedura di presentazione richiede una relazione tecnica in forma di perizia asseverata, redatta da professionisti competenti (geologi, ingegneri, periti industriali, Esperti in Gestione dell’Energia – EGE, o ESCO certificate), oppure dal legale rappresentante in presenza del sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001.
Dotazione finanziaria
Il Fondo dispone di una dotazione iniziale di € 134.018.568,13, risorse residuali non utilizzate nella precedente edizione, finanziate tramite la misura M2C2 – investimento 5.1, sottoinvestimento 1 del PNRR. Le risorse sono ripartite con una quota del 40 % dedicata al Mezzogiorno e del 50 % riservata alle imprese energivore.
Per qualsiasi informazione, contattaci al seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link