Due importanti novità sono in fase di valutazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’ambito della prossima manovra economica. Si tratta di due misure che potrebbero avere un impatto immediato sul potere d’acquisto dei lavoratori e sull’attrattività del welfare aziendale: una riguarda i buoni pasto, l’altra l’indennità di trasferta.
Buoni pasto, verso l’esenzione fiscale a 10 euro
La prima proposta, proveniente dalla senatrice Mancini (Fdi) punta ad aggiornare la soglia esente da tassazione per i buoni pasto elettronici, ferma dal 2020 a 8 euro. Il nuovo limite proposto è di 10 euro, una modifica che punta a sostenere sia i lavoratori sia le imprese.
L’aumento dell’esenzione fiscale avrebbe un doppio effetto positivo:
- incentivare le aziende a introdurre i buoni pasto per i dipendenti che ancora non li ricevono;
- aumentare il valore netto per chi già li percepisce, senza costi aggiuntivi per le imprese.
Secondo i dati dell’Osservatorio Edenred, il buono pasto rappresenta una componente chiave del welfare aziendale e della retribuzione complessiva: nel 2024, le aziende italiane hanno erogato in media 1.000 euro a lavoratore in benefit, spesso proprio sotto forma di buoni pasto. Inoltre, generano valore per lo 0,75% del Pil nazionale.
Indennità di trasferta: proposta di aumento a 131 euro al giorno
La seconda misura in esame riguarda l’indennità di trasferta. Questa somma aggiuntiva viene riconosciuta a chi, per esigenze aziendali, deve lavorare per un tempo limitato in una sede diversa rispetto a quella in cui opera abitualmente.
Ad oggi, l’indennità di trasferta è esente da IRPEF e contributi INPS fino a:
- 46,48 euro al giorno per le trasferte nazionali;
- 77,46 euro al giorno per le trasferte all’estero.
Il governo starebbe valutando una rivalutazione dell’importo utilizzando come riferimento l’indice Istat del costo della vita.
L’obiettivo, come fa sapere Il Sole 24 Ore di mercoledì 3 settembre, è portare l’esenzione dell’indennità di trasferta a 131 euro al giorno, rendendo il rimborso più coerente con le reali spese sostenute dai lavoratori in trasferta.
Impatto per i lavoratori
Secondo i promotori, l’aumento della soglia esentasse per i buoni pasto e la rivalutazione dell’indennità di trasferta:
- sostengono il reddito netto dei lavoratori, senza pesare ulteriormente sul bilancio delle imprese;
- stimolano la produttività, migliorando la qualità dei benefit e incentivando il lavoro anche in mobilità.
Non si sa ancora se le due misure entreranno a far parte della prossima Legge di Bilancio. Ad oggi, sia l’esenzione fiscale a 10 euro per i buoni pasto elettronici, sia l’aumento dell’esenzione dell’indennità di trasferta a 131 euro, sono allo studio tecnico del MEF. Il loro inserimento dipenderà dalle valutazioni di sostenibilità economica e dal loro impatto sui conti pubblici.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link