Nuovi incentivi alle imprese italiane che esportano in India



Dal 16 settembre le imprese italiane che esportano in India e guardano a questo mercato strategico possono contare su un nuovo strumento di supporto.


Simest, con il coordinamento del Ministero degli Affari Esteri, ha lanciato un’iniziativa finanziaria pensata per accompagnare sia chi già esporta sia chi sta valutando di muovere i primi passi in questo Paese in rapida espansione.

Incentivi alle imprese italiane che esportano in India: le novità

L’iniziativa, denominata “Affiancamento strategico per il mercato indiano”, è stata sviluppata con un obiettivo chiaro: rafforzare la competitività delle realtà italiane in uno dei contesti economici più dinamici a livello mondiale. L’India, infatti, rappresenta oggi una destinazione privilegiata per investimenti produttivi, scambi commerciali e progetti di innovazione.

Una leva per l’internazionalizzazione

Il programma non si rivolge soltanto alle aziende già attive nell’export. Anche realtà che ancora non operano con l’estero, ma che hanno piani di sviluppo in India, possono presentare domanda.

Si tratta di una misura pensata per sostenere l’apertura di nuove linee produttive, il potenziamento della struttura patrimoniale, la modernizzazione tecnologica e digitale, la transizione ecologica e perfino la formazione del personale, sia in Italia sia nel Paese asiatico.

Lo strumento si inserisce nel quadro normativo del Decreto Economia 95/2025, riservando una dotazione complessiva pari a 200 milioni di euro. Tra i vantaggi più rilevanti spiccano un tasso d’interesse agevolato fissato allo 0,321%, una durata complessiva del finanziamento pari a sei anni e una componente di contributo a fondo perduto che può arrivare fino al 20% per le imprese con sede operativa al Sud o per le startup e PMI innovative.

Chi può accedere

Possono fare richiesta le imprese che intendono:

  • avviare o ampliare investimenti in India;

  • importare o esportare stabilmente da e verso il Paese;

  • fornire in modo continuativo aziende già radicate sul mercato indiano.

La normativa di riferimento stabilisce requisiti specifici, tra cui la presenza di relazioni commerciali concrete o la volontà documentata di avviare nuove partnership.

Il finanziamento copre un ampio ventaglio di spese: dal rafforzamento patrimoniale dell’azienda alla crescita del capitale sociale delle controllate, fino ai costi legati all’analisi di nuove opportunità, attività di consulenza strategica, temporary store, viaggi d’affari e soggiorni per stringere accordi con partner locali.

Sono ammissibili anche i costi per la formazione dei dipendenti, la mobilità del personale dall’India verso l’Italia, l’assunzione e la regolarizzazione di lavoratori indiani destinati a progetti specifici, in linea con le regole stabilite dalla circolare applicativa.

Importi e condizioni

L’importo massimo richiedibile è calcolato sulla base dei ricavi medi degli ultimi due esercizi. Il tetto viene fissato al minore tra il 35% del fatturato medio e un limite predeterminato in base alla dimensione aziendale: fino a 500.000 euro per le microimprese, 2,5 milioni per PMI e startup innovative, 5 milioni per le altre categorie. L’importo minimo ammissibile è di 10.000 euro.

Per la quota a fondo perduto si distinguono due livelli: fino al 20% dell’intervento agevolativo, con un massimo di 200.000 euro, per le aziende che operano da almeno sei mesi in una regione del Mezzogiorno o per quelle innovative; fino al 10%, con un limite di 100.000 euro, per tutte le altre. In entrambi i casi si applicano i vincoli previsti dal regime de minimis, che stabilisce i massimali di aiuto pubblico compatibili con la normativa europea.

Una finestra di opportunità per il Made in Italy

Questa nuova leva finanziaria punta a favorire un salto di qualità nell’internazionalizzazione delle imprese italiane. Non solo incentiva chi già presidia l’India, ma crea le condizioni per una più ampia presenza di eccellenze italiane in un mercato in continua crescita. L’iniziativa risponde, infatti, alla necessità di offrire strumenti flessibili, capaci di sostenere investimenti complessi e di lungo periodo, valorizzando sia l’innovazione sia la creazione di nuove collaborazioni industriali e commerciali.

Con costi del denaro contenuti, contributi a fondo perduto e un ventaglio di spese ammissibili molto ampio, la misura rappresenta un’occasione concreta per chi intende rafforzare il legame tra Italia e India, cogliendo le opportunità di una partnership economica sempre più strategica per la crescita del nostro sistema produttivo.



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