Agricoltura italiana, in bilico i fondi UE di sostegno


Agricoltura e bilancio europeo: cambia tutto: con il nuovo bilancio Ue 2028-2034, la Commissione europea propone di accorpare in un unico grande contenitore i fondi destinati a coesione, agricoltura, pesca, migrazioni e sicurezza interna.

Il cosiddetto “Fondo unico” vale 865 miliardi di euro in quattro anni, ma rischia di mettere in secondo piano la Politica Agricola Comune (PAC), storicamente pilastro del sostegno agli agricoltori italiani.

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Addio al capitolo agricolo dedicato

Nella nuova architettura non esisterebbe più un capitolo autonomo per l’agricoltura. Ogni governo nazionale avrà piena libertà di stabilire quante risorse destinare ai diversi settori. Per l’Italia la dotazione complessiva è di 86,6 miliardi, ma non è affatto certo quanti di questi arriveranno effettivamente a chi lavora la terra.




Il “Fondo unico” vale 865 miliardi di euro in quattro anni

Foto di: OmniTrattore.it

Questo significa che i fondi della PAC, che oggi finanziano pagamenti diretti e misure di sviluppo rurale, rischiano di essere diluiti o di subire tagli a favore di altre priorità come infrastrutture, sociale o sicurezza.

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Filiere e territori a rischio marginalizzazione

Finora i fondi agricoli europei hanno permesso a molte regioni di sostenere filiere strategiche, dalla zootecnia al lattiero-caseario, dall’ortofrutta alle produzioni tipiche DOP e IGP. Con il nuovo meccanismo, la regia passerà a Roma, lasciando le regioni senza un ruolo chiaro nella definizione delle priorità.

Il rischio è che territori agricoli dinamici come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si vedano ridurre le risorse, nonostante rappresentino settori trainanti dell’export agroalimentare italiano.

Investimenti e innovazione in bilico

Gli agricoltori italiani hanno finora utilizzato i fondi Ue per finanziare innovazione tecnologica, digitalizzazione delle aziende agricole, efficientamento energetico e pratiche sostenibili.

Senza una quota certa dedicata al comparto, molti progetti potrebbero restare sulla carta o essere rinviati. La stessa transizione verde, che impone alle aziende agricole di ridurre emissioni e consumi, ha bisogno di investimenti che difficilmente potranno essere sostenuti senza un supporto comunitario mirato.



Agricoltura italiana, in bilico i fondi UE di sostegno

Per le aziende agricole italiane il nuovo Fondo unico potrebbe tradursi in minori certezze, più burocrazia e meno autonomia locale

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Una riserva per le aree più deboli

L’unica certezza riguarda le regioni meno sviluppate, per le quali è stata fissata una riserva di 218 miliardi a livello europeo. Ma per il resto del Paese, comprese le aree agricole avanzate del Nord, non ci sono garanzie.

La distribuzione dipenderà dalle scelte del governo nazionale, aprendo la strada a una competizione interna tra settori e territori.

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L’incognita per gli agricoltori italiani

Per le aziende agricole italiane il nuovo Fondo unico potrebbe tradursi in minori certezze, più burocrazia e meno autonomia locale. Senza risorse sicure, le campagne rischiano di perdere competitività proprio mentre il settore deve affrontare sfide cruciali: cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale e concorrenza internazionale.

La battaglia politica ora passa al Parlamento europeo e al Consiglio. Ma il messaggio che arriva dalle associazioni agricole e dalle regioni italiane è chiaro: senza una quota garantita all’agricoltura, il futuro del settore rischia di restare appeso a un filo.



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