Verona, Coca Cola investe altri 50 milioni ed espande le nuove tecnologie | Corriere.it


Nel 1975 a Nogara, nella Bassa Veronese, usciva la prima lattina di Coca Cola prodotta in Italia. Cinquant’anni dopo, quello che era solo uno tra gli impianti in Italia è diventato il più grande stabilimento europeo del gruppo: 266 mila metri quadrati, 11 linee produttive, un centro logistico e un nuovo magazzino da 65 mila metri quadrati inaugurato l’anno scorso. Oggi da qui escono 690 milioni di litri di bibite l’anno, pari a 1,27 miliardi di contenitori, a conferma del ruolo di hub industriale e logistico che Coca-Cola Hbc, l’azienda e produttiva del gruppo, attribuisce al sito. Il 50esimo anniversario porta un nuovo piano di investimenti: oltre 50 milioni di euro entro il 2029 per ammodernamenti, nuove tecnologie produttive e sostenibilità. È il passo successivo a un percorso che negli ultimi quindici anni ha già visto 220 milioni di investimenti, 42 dei quali tra 2024 e 2025, tra ampliamenti, con l’aggiunta di una palazzina da 600 metri quadrati, e la sostituzione di una linea produttiva, che nella nuova versione sfornerà 45 mila bottiglie l’ora di Powerade e Fuze Tea, riducendo del 40% i consumi d’acqua, fino al passaggio alle bottiglie in plastica riciclata al 100%.

Intelligenza artificiale per essere più efficienti

«La tecnologia evolve anche in un settore come il nostro – ha spiegato il direttore degli affari societari e della sostenibilità, Giangiacomo Pierini –. Oggi possiamo contare su applicazioni d’intelligenza artificiale che ci consentono di rendere più efficienti i processi. Nogara, per le sue dimensioni, è un hub dove queste innovazioni vengono testate. I 50 milioni andranno in ammodernamenti, sviluppo dello stabilimento e nuove soluzioni tecnologiche. Se il mercato ci sosterrà e avremo la possibilità di crescere, quegli investimenti potranno anche aumentare». In cinquant’anni lo stabilimento ha consolidato il suo valore sul territorio. Secondo uno studio d’impatto commissionato dalla società, in Veneto Coca-Cola genera 3.269 posti di lavoro complessivi: 429 dipendenti diretti e oltre 2.800 nell’indotto. A questo si aggiunge la ricchezza distribuita: più di 20 milioni di euro finiscono ogni anno alle famiglie dei lavoratori e circa 41 milioni nelle casse di oltre 100 imprese locali, per l’85% piccole e medie aziende, 115 su scala regionale. «Questo stabilimento ha un impatto concreto: non solo posti di lavoro, ma ricchezza che rimane qui, tra famiglie e imprese del territorio – ha sottolineato Pierini -. Il Veneto è un territorio ricco di professionalità: dagli operai specializzati ai tecnici, ai chimici, agli ingegneri. In passato abbiamo avuto difficoltà su alcuni profili, proprio perché qui l’occupazione è alta. Ma abbiamo potuto contare su una rete di collaborazione tra stabilimenti e su un progetto con Confindustria Verona, per orientare gli studenti dell’ultimo anno verso percorsi universitari o tecnici coerenti con le esigenze del mercato».

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Hub produttivo per le Olimpiadi

La presenza ormai consolidata dello stabilimento si vede anche dai ricordi a che legano lo stabilimento a molti dei partecipanti alla festa per i cinquant’anni, che sabato ha riunito oltre 1.400 persone, tra dipendenti storici e attuali con le famiglie, clienti e fornitori. «Alle elementari sono venuto qui in gita – ha raccontato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana –. Leggere ‘Nogara Verona’ sulle lattine era un orgoglio». E il presidente della Provincia di Verona e sindaco di Nogara, Flavio Massimo Pasini, ha ricordato la leggenda metropolitana del «gusto speciale della Coca Cola appena imbottigliata, che alimentava curiosità e invidia tra i ragazzi».
Si sorride, pensando al passato, con lo sguardo sul futuro, in particolare sulle imminenti Olimpiadi invernali. Lo stabilimento di Nogara sarà hub produttivo per le forniture destinate a villaggi, aree atleti e pubblico dei Giochi di Milano-Cortina 2026. E il 18 gennaio la torcia olimpica farà tappa in fabbrica, trasformando per un giorno la pianura veronese in palcoscenico mondiale. «Un’occasione per Verona e r il territorio», ha osservato il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ricordando che la città ospiterà le cerimonie olimpiche e paralimpiche. Sul tema è intervenuto anche il governatore Luca Zaia, proponendo che a Verona sia allestita un’area fan firmata Coca Cola, accanto a quelle già previste in Lombardia. Si sogna in grande, ma l’attenzione resta innanzitutto sul mercato: Coca Cola nel gusto originale resta il prodotto-simbolo, ma cresce il segmento «zero», senza zuccheri e caffeina. Per l’azienda significa diversificare linee e formati (32 configurazioni diverse tra bottiglie, lattine e confezioni dei prodotti a Nogara nel 2024) e spingere su efficienza logistica e imballaggi per reggere costi e concorrenza sugli scaffali. «Continueremo a investire e a crescere con la stessa forza con cui questa storia è nata», ha concluso Pierini. 



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