Un modello di credito fondato su tre pilastri: la persona, le imprese innovative e la società intesa come bene comune. Un sogno irrealizzabile? No, è la lezione di Amadeo Peter Giannini, il figlio di immigrati italiani che fondò la Bank of Italy, diventata poi Bank of America. La straordinaria vicenda umana e professionale di Giannini è stata al centro della festa annuale dell’Ordine dei Commercialisti di Prato dedicata a San Matteo. “Non si può morire per un dollaro: la rivoluzione di Amadeo Peter Giannini” era il titolo dell’iniziativa. “Quello di Giannini è un messaggio che ancora oggi ci fa riflettere sulla possibilità di fare banca in maniera etica – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Filippo Ravone – attraverso un modello basato più sulla bontà dei progetti che sulla possibilità di offrire garanzie”. Giannini – nato nel 1870 e morto nel 1949 – è stato un pioniere e innovatore del credito che fonda il suo impegno sul valore delle persone. Dopo il terremoto di San Francisco del 1906, offrì prestiti senza chiedere documenti o garanzie, per aiutare piccoli imprenditori e famiglie. Grande protagonista del New Deal, fu il primo a offrire servizi bancari non solo ai ricchi ma anche alla classe media. Fu lui che per primo finanziò i film di Walt Disney, Charlie Chaplin e Frank Capra sostenendo la nascita dell’industria cinematografica americana. Per tutta la vita Giannini non dimenticò l’evento che aveva segnato la sua infanzia. Suo padre era stato ucciso da un dipendente disperato perché gli era stato negato un piccolo prestito. “Non si può morire per un dollaro”, ripeté per tutta la vita.
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