Cassa integrazione in Romagna, la CISL lancia l’allarme. A Rimini riduzione del 15,51% di ore autorizzate nel primo semestre 2025


CISL Romagna sottolinea la necessità di sostenere l’occupazione e il tessuto produttivo, alla luce dei dati INPS sulla cassa integrazione nel primo semestre 2025. L’analisi rivela un quadro complesso: se a livello regionale le ore autorizzate calano del 16,95%, passando da 32,6 a 27 milioni, in Romagna il trend è opposto con un aumento del 5,95%, da 6,7 a 7,1 milioni di ore. In particolare, la cassa ordinaria è scesa dell’11,46% (da 20.129.138 a 17.821.338 ore) e la straordinaria del 25,79% (da 12.486.350 a 9.266.773 ore).

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Forlì-Cesena segna l’incremento più consistente: +45,03%, con un totale di 2.277.324 ore autorizzate contro le 1.570.224 del 2024. In aumento sia la cassa ordinaria (+41,25%, da 889.321 a 1.245.452 ore), sia la straordinaria (+51,54%, da 680.903 a 1.049.646 ore). I settori più colpiti: industria (+46,89%) ed edilizia (+59,41%), mentre il commercio segna un calo (-65,87%).

Ravenna presenta una crescita complessiva del 18,76%, passando da 1.466.315 a 1.741.516 ore. Qui la cassa ordinaria è in calo (-17,71%, da 1.388.228 a 1.094.762 ore), ma la straordinaria cresce in maniera esponenziale (+728,25%), da 78.087 a 646.754 ore. Nel dettaglio settoriale: industria +15,34%, edilizia +22,66%, commercio +14.024,63%.

Rimini rappresenta invece un’eccezione, con una riduzione del 15,51% delle ore complessive (da 3.734.805 a 3.155.540). Aumenta la cassa ordinaria (+14,03%, da 1.554.044 a 1.772.628 ore), mentre cala la straordinaria (-36,61%, da 2.180.761 a 1.382.912 ore). L’industria segna -17,69%, l’edilizia +78,24% e il commercio +217,10%.

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Il quadro settoriale complessivo evidenzia difficoltà generalizzate nell’edilizia, con aumenti marcati di ore di cassa integrazione, mentre l’industria appare in forte sofferenza soprattutto a Forlì-Cesena. A Ravenna è il commercio a mostrare i segnali più preoccupanti, nonostante una relativa tenuta della cassa ordinaria nell’industria.

“Le cause dell’aumento della cassa integrazione sono complesse e multifattoriali – sottolinea Francesco Marinelli, segretario generale della CISL Romagna –. Tra i principali fattori possiamo citare l’instabilità economica globale e le tensioni internazionali, che hanno influito sulle catene di approvvigionamento e sulla domanda interna. Le difficoltà nei mercati esteri e le incertezze derivanti dai conflitti internazionali hanno generato ritardi nelle forniture, aumenti dei prezzi e un clima di incertezza che incide sulla produzione e sugli investimenti”.

Secondo Marinelli, la risposta deve essere immediata: “Affrontare l’emergenza della cassa integrazione richiede un’azione tempestiva e decisa da parte di tutti gli attori in gioco. È fondamentale sostenere le imprese con politiche per il rilancio della produzione, investimenti in ricerca e innovazione, supporto all’internazionalizzazione e percorsi di riqualificazione professionale per i lavoratori, rafforzando così la competitività del sistema produttivo locale”.

La CISL sollecita inoltre strumenti di sostegno al reddito e un maggiore dialogo sociale. “Le misure di sostegno al reddito per i lavoratori, come il prolungamento della cassa integrazione e altre forme di supporto, sono essenziali per garantire stabilità economica in un periodo di difficoltà. Infine, promuovere la concertazione tra istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacati è cruciale per individuare soluzioni condivise e definire strategie di sviluppo a lungo termine”, conclude Marinelli.





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