Dal controllo della pressione del sangue a quello del colesterolo, sono tante le azioni possibili per ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer. Fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere infatti evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio: lo indica la la Federazione Alzheimer Italia in occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer e della XXXII Giornata Mondiale che si celebra oggi, domenica 21 settembre.
Per l’occasione viene presentato il Decalogo per la prevenzione della demenza elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona.
Oltre a controllare pressione e colesterolo, la terza regola è proteggere l’udito in quanto la perdita uditiva non trattata, spesso a causa dei costi, favorisce isolamento e declino cognitivo. Per questo è essenziale rendere accessibili ausili e riabilitazione, creare ambienti pubblici con ascolto assistito che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive.
Anche la vista va difesa perché vederci bene mantiene autonomia e stimolazione cognitiva.
Le istituzioni devono ridurre le liste d’attesa per gli interventi di cataratta, promuovere screening visivi, rendere accessibili i presidi oculistici, migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica. E’ anche importante svolgere regolarmente attività fisica perché il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello; le istituzioni, secondo il decalogo, dovrebbero quindi sviluppare città “active friendly”, sostenere palestre e incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico.
Altrettanto importante è seguire la dieta mediterranea, che protegge da infiammazioni e declino cognitivo: per questo andrebbero garantite mense ‘mediterranee’, resi accessibili i cibi freschi e disincentivati i cibi ultraprocessati.
No a fumo e alcol, che danneggiano i vasi sanguigni, alzano la pressione e favoriscono infiammazioni e atrofia cerebrale.
Anche il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza e per questo è cruciale adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza e fare attenzione allo stress eccessivo.
È importante, infine, tenere la mente attiva coltivando hobby e interessi e mantenere relazioni sociali che rafforzano la riserva cognitiva. Per questo si dovrebbe garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia e si dovrebbero promuovere centri comunitari e biblioteche, università della terza età, servizi di salute mentale accessibili.
(Unioneonline/v.l.)
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