quanto sono realmente efficaci – OrvietoLife


Negli ultimi decenni e fino ad oggi, sia sul territorio nazionale che a livello regionale, sono stati attivati numerosi programmi pubblici per stimolare la nascita di nuove imprese soprattutto giovanili, femminili e innovative.

Questi strumenti, spesso erogati come contributi a fondo perduto, mirano a ridurre le barriere iniziali e a sostenere lo sviluppo imprenditoriale, ma in realtà sono molto pochi gli studi che misurano la effettiva realizzazione di questo obiettivo. Cosa ci dicono le ricerche italiane? I risultati mostrano vantaggi chiari nel breve termine, ma limiti nel medio-lungo periodo.

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– Gli incentivi aumentano la probabilità di avvio
Numerosi studi rilevano che i contributi pubblici incrementano significativamente la probabilità che un progetto si traduca in impresa attiva. Ad esempio, analisi recenti su bandi regionali mostrano una maggiore conversione in imprese tra i progetti finanziati rispetto ai non finanziati.

– Sopravvivenza: vantaggio iniziale, limiti successivi
Le imprese nate con sostegno pubblico tendono a sopravvivere meglio nei primi anni: diversi studi indicano tassi di sopravvivenza superiori nel breve periodo. Tuttavia, dopo 5–7 anni questo vantaggio tende ad azzerarsi e le probabilità di permanenza sul mercato si allineano tra sussidiate e non sussidiate.

– Crescita economica: non sono sempre “campioni”
Le imprese nate con sussidi spesso non raggiungono le performance di crescita (fatturato, occupazione) delle migliori imprese nate senza sussidio: la quota di “top performer” risulta, in alcuni studi, inferiore tra le imprese finanziate.

– Selezione e accompagnamento fanno la differenza
Una parte del vantaggio osservato può dipendere dalla selezione dei beneficiari: istruzione, motivazione e competenze contano. Inoltre, il contributo monetario è più efficace quando è accompagnato da formazione, mentoring e accesso al capitale.

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– Conclusione: utili, ma non sufficienti
Gli incentivi favoriscono l’avvio e migliorano la sopravvivenza nel breve termine, ma non bastano per garantire crescita e consolidamento nel medio-lungo termine. Per questo sono necessari interventi complementari che includano formazione, reti e supporto finanziario continuativo.

– Il ruolo di burocrazia e carico fiscale
La complessità burocratica e l’elevato carico fiscale rappresentano fattori critici per la sopravvivenza delle nuove imprese. Adempimenti amministrativi numerosi e dispendiosi in termini di tempo e risorse distolgono risorse dalla gestione e dall’innovazione. Allo stesso modo, un’imposizione fiscale alta e percepita come instabile riduce i margini di profitto e la capacità di pianificare investimenti. Anche le imprese nate grazie a incentivi rischiano di vedere eroso il vantaggio iniziale se il contesto amministrativo e fiscale rimane penalizzante. Per ottenere risultati durevoli sarebbe quindi fondamentale accompagnare gli incentivi con politiche di semplificazione amministrativa, misure di alleggerimento fiscale nei primi anni di vita e programmi di accompagnamento che favoriscano l’accesso a capitale e competenze.





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