Il dominio degli abissi. Settantadue richieste per i bandi di ricerca del Polo della Subacquea


LA SPEZIASettantadue richieste di partecipazione, per un totale di 165 operatori economici, di cui 12 grandi imprese, 110 della piccola e media impresa e 43 tra università e centri di ricerca. Questi i risultati qualificanti del terzo bando di ricerca lanciato dal Polo nazionale della dimensione subacquea, chiuso lo scorso 10 settembre. Risultati che soddisfano i vertici del Polo, per i quali “i risultati, in termini di partecipazione, confermano la centralità e l’attrattività crescente del Polo quale motore dell’innovazione tecnologica nel settore subacqueo”. Tra i dati di rilievo, la capacità del Pns di ampliare in modo significativo il proprio ecosistema: 124 dei soggetti partecipanti sono nuove realtà: 7 grandi imprese, 87 pmi e 30 tra università e centri di ricerca. Non solo: in poco più di un anno e mezzo dalla sua istituzione nel dicembre 2023, il Polo ha più che raddoppiato il numero di realtà industriali e accademiche coinvolte, passando da un ecosistema composto da 119 operatori economici, creatosi con i primi bandi, a 251.

Il Batch 3, che comprende dieci progetti di ricerca e sviluppo per un valore complessivo pari a 50 milioni di euro (tutti co-finanziati al 50%), si concentra sugli obiettivi cardine della missione del Pns, ovvero la sovranità tecnologica e la competitività industriale nazionale nella dimensione subacquea, e la protezione delle infrastrutture critiche sottomarine. I progetti spaziano dallo sviluppo di effettori per la protezione delle infrastrutture subacquee a sonar ad apertura sintetica, da sistemi di propulsione innovativi per veicoli autonomi a materiali resistenti per ambienti estremi, fino a soluzioni pionieristiche come un Lidar subacqueo per l’imaging ottico.

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A questi si aggiungono cinque progetti aperti settoriali, i cosiddetti “unsolicited”: progetti senza un tema definito, ma con l’obiettivo di sviluppare tecnologie che rientrino nelle aree strategiche del Polo attraverso lo sviluppo di nuove idee e il consolidamento di soluzioni già mature. Con il Batch 3 salgono a 18 i progetti complessivi avviati dal Polo nazionale della dimensione subacquea, che convogliano su due traiettorie tecnologiche prioritarie per l’accesso all’ambiente sottomarino: un’infrastruttura di rete subacquea e un veicolo autonomo multi-missione per operazioni a elevate profondità. I primi dimostratori saranno disponibili a partire dal 2026, sviluppati grazie alla sinergia tra imprese, università e centri di ricerca.

“Il Polo Nazionale della dimensione Subacquea, con il Batch 3, conferma il proprio ruolo di hub strategico dell’innovazione subacquea in un contesto caratterizzato da crescente competizione tecnologica e da sfide geopolitiche che rendono urgente lo sviluppo di capacità nazionali autonome e resilienti nel dominio underwater” spiega la Marina militare in una nota.



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