Giacomo Bugaro : “Le priorità: salute, imprese e autostrada”


Giacomo Bugaro, già consigliere regionale dal 2005 al 2015, candidato indipendente nella lista di Fratelli d’Italia della Circoscrizione di Ancona.

Quali segnali in questi ultimi giorni di campagna elettorale? “Una crescente attenzione e sono contento delle manifestazioni di affetto che sto ricevendo: mi trasmettono entusiasmo. Credo che i cittadini stiano percependo quell’impegno di chi vuole mettere in campo l’esperienza”.

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Il futuro delle Marche e di Ancona: le priorità? “Tre, principalmente: sanità, infrastrutture e imprese. Dobbiamo continuare il grande piano di infrastrutturazione che è stato messo in campo dalla Regione, perché purtroppo abbiamo ereditato 30 anni di abbandono del centrosinistra. Dovessi fissare una priorità? Ritengo fondamentale ripristinare il progetto dell’uscita di Ancona Centro sull’A14, in modo da decongestionare il traffico e i caselli Sud e Nord dell’autostrada, grazie ad una nuova bretella che leghi l’arrivo dell’Ultimo Miglio e il nuovo casello”.

Sanità, ha detto. “Vogliamo continuare ad investire per ripristinare i numeri dei medici di medicina generale, nonché le strutture di prossimità sul territorio, come peraltro già previsto dalla riforma sanitaria del presidente Acquaroli. Vogliamo, inoltre, potenziare i servizi di base e di assistenza per la diagnostica nelle case della salute. Senza dimenticare che, entro la prossima legislatura, saranno pronti i nuovi Salesi e Inrca, due presidi fondamentali e che daranno un grande contributo”.

Veniamo alle imprese. Quali strumenti per sostenerle? “Tenendo conto che stanno soffrendo la volatilità dei mercati, sicuramente vogliamo aiutarle dal punto di vista del credito, ma anche con un sostegno importante all’internazionalizzazione e con le opportunità straordinarie che arrivano dall’impiego dei fondi europei. Inoltre, la Zona economica speciale fungerà da incentivo e spinta. Poi bisognerà rafforzare il rapporto con i corpi intermedi e le categorie, per spingere ancora di più l’economia”.

Lei pensa che questa partita marchigiana possa essere indicativa per le altre in Italia? “Io sono convinto che Ricci abbia fatto un grosso errore strategico, ‘politicizzando’ le elezioni nelle Marche come se fossero l’Ohio d’Italia. In realtà, ha fatto male. Perché ha messo insieme due forze: quella del presidente Acquaroli e quella della premier Meloni. E il consenso lo abbiamo visto mercoledì sera in piazza Roma. Aver trasferito il voto anche ad un livello nazionale, si rivelerà un errore fatale per il centrosinistra. Noi, invece, siamo riusciti ad interpretare le esigenze di tante anime, anche civiche, che oggi ci sostengono perché credono convintamente nel programma di rilancio delle Marche che è iniziato cinque anni fa”.

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