Il settore delle costruzioni rischia una nuova crisi a causa dei tagli annunciati ai bonus casa. CNA Mandamento di Treviso lancia l’allarme: «Ridurre le detrazioni dal 50% al 36% e cancellare il bonus mobili significa mettere in seria difficoltà famiglie e imprese. Così si rischia un ritorno al lavoro nero, meno sicurezza nei cantieri e una caduta della domanda che colpirà duramente il settore edilizio e tutta la filiera della casa» dichiara il direttore mandamentale Fabrizio Geromel.
I dati parlano chiaro: il valore dei lavori edili in Italia, che tra il 2014 e il 2020 oscillava tra i 27 e i 28 miliardi di euro annui, è salito fino a toccare quota 100 miliardi nel biennio 2022-2023 grazie agli incentivi. Nel 2024 si è già scesi a 84 miliardi e le stime per il 2025 indicano un ulteriore crollo sotto i 40 miliardi. Con i nuovi limiti previsti dal 1° gennaio 2026 – 36% di detrazione per la prima casa al posto dell’attuale 50%, 30% per le seconde case, la cancellazione del bonus mobili e un tetto di reddito fissato a 75mila euro oltre il quale non si potrà più beneficiare delle agevolazioni – il rischio è di scendere a soli 15 miliardi di lavori l’anno, con conseguenze pesantissime per imprese e occupazione.
Secondo CNA Mandamento di Treviso, i tagli avranno un impatto negativo anche sui comparti collegati, dal legno-arredo agli elettrodomestici fino agli impianti tecnologici. Non va sottovalutato inoltre l’effetto sui condomìni, dove si rischiano blocchi nei lavori già programmati, e il pericolo di un ritorno al lavoro nero con conseguenti minori tutele e meno sicurezza nei cantieri. Per evitare questo scenario l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese chiede ai parlamentari trevigiani di sostenere una strategia pluriennale sugli incentivi. Secondo CNA Mandamento di Treviso occorre innanzitutto garantire stabilità per almeno cinque anni, evitando rinnovi annuali incerti, e confermare il bonus mobili che ha contribuito a mantenere il potere d’acquisto delle famiglie e la domanda interna. La priorità deve inoltre andare agli interventi condominiali e a quelli di efficienza energetica, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione. «Il settore casa non può essere trattato come una voce di spesa da tagliare – conclude Geromel –. È un motore di crescita, innovazione e occupazione. Senza un ripensamento immediato, il nostro territorio e l’Italia rischiano di bruciare in pochi mesi i risultati positivi conquistati negli ultimi anni».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link