Il 2025 segnerà un passaggio importante per chi vuole passare alla mobilità sostenibile: ecco come funziona l’ecobonus auto elettriche 2025.
Dal 15 ottobre, infatti, sarà operativa la piattaforma online predisposta da Sogei per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, attraverso la quale i cittadini interessati potranno presentare domanda per ottenere l’ecobonus destinato all’acquisto di automobili elettriche. L’iniziativa rientra tra le misure pensate per favorire la transizione ecologica e ridurre le emissioni inquinanti nei contesti urbani più popolati.
A chi è rivolto il contributo
Il meccanismo è pensato principalmente per due categorie. Da un lato, i privati con un reddito familiare certificato da un ISEE non superiore ai 40 mila euro; dall’altro, le microimprese, ovvero quelle realtà con meno di dieci dipendenti e un volume d’affari annuo inferiore ai due milioni di euro. L’obiettivo è favorire l’accesso alle auto elettriche sia per famiglie con redditi medio-bassi sia per piccole attività che necessitano di mezzi sostenibili per i propri spostamenti.
I requisiti da rispettare
Non tutti i potenziali acquirenti potranno accedere al beneficio: sono previsti vincoli precisi. È necessario acquistare un veicolo della categoria M1, cioè autovetture o minivan fino a otto posti oltre il conducente, purché a trazione esclusivamente elettrica. Inoltre, è obbligatorio consegnare per la rottamazione un’auto più inquinante, con omologazione non superiore alla classe Euro 5. A questo si aggiunge la residenza in un Comune che rientra nelle cosiddette Aree Urbane Funzionali, zone metropolitane o densamente abitate individuate dall’Istat. Infine, non è possibile sommare l’ecobonus con altri sussidi simili offerti da Regioni o enti locali.
La procedura di registrazione
Dal 15 ottobre 2025, chi intende sfruttare l’incentivo dovrà collegarsi al portale accessibile dal sito del Ministero e autenticarsi tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica. I dati inseriti dovranno coincidere con quelli del proprietario del veicolo da rottamare e con l’acquirente della nuova auto. Una volta completata la procedura, verrà generato un voucher digitale, da utilizzare presso un concessionario anch’esso registrato sulla piattaforma. Questo buono dovrà essere validato dal rivenditore entro trenta giorni; in caso contrario, decadrà automaticamente e le risorse torneranno disponibili nel fondo generale.
Per non farsi trovare impreparati, sarà utile predisporre in anticipo i documenti richiesti: un’autocertificazione di residenza in una delle aree ammesse, la targa del veicolo da demolire (che deve essere intestato al richiedente da almeno sei mesi) e l’indicazione del beneficiario, che può essere anche un familiare inserito nello stesso nucleo ISEE.
Le condizioni sull’acquisto
Il veicolo elettrico scelto deve rispettare alcuni parametri economici e temporali. Il prezzo massimo consentito è di 42.700 euro, corrispondenti a 35 mila euro più IVA, senza conteggiare optional o accessori aggiuntivi. Inoltre, chi usufruisce del contributo dovrà mantenere la proprietà della nuova auto per almeno due anni dall’acquisto, pena la perdita dell’agevolazione.
L’obbligo di rottamazione
Per ottenere l’incentivo non basta l’acquisto di un’auto elettrica: è indispensabile rottamare un veicolo a combustione interna. Anche in questo caso deve trattarsi di un mezzo della categoria M1, intestato al richiedente da almeno sei mesi e con una classe ambientale fino a Euro 5. La demolizione del vecchio mezzo rappresenta un requisito imprescindibile per accedere ai fondi.
Quanto si può ottenere
L’importo dell’agevolazione varia in base al reddito. I nuclei familiari con ISEE fino a 30 mila euro potranno ottenere fino a 11 mila euro di sconto, mentre chi rientra nella fascia compresa tra 30.001 e 40 mila euro avrà diritto a un contributo massimo di 9 mila euro. Si tratta di cifre significative, capaci di ridurre sensibilmente il costo di acquisto di un’auto elettrica, che spesso rappresenta la principale barriera per molti consumatori.
Tempistiche e risorse disponibili
I fondi messi a disposizione ammontano complessivamente a 597 milioni di euro, sufficienti a coprire circa 39 mila veicoli. Le richieste saranno accolte secondo l’ordine cronologico di registrazione, e l’incentivo resterà attivo fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato delle risorse. Per questo motivo, è fondamentale non attendere troppo: una volta raggiunto il tetto massimo, non sarà più possibile beneficiare del sostegno.
Una corsa contro il tempo
La sfida sarà quindi duplice: rispettare tutti i requisiti previsti e muoversi rapidamente per non perdere la possibilità di accedere al contributo. Con l’entrata in vigore della piattaforma il 15 ottobre 2025, chi avrà già predisposto la documentazione necessaria avrà un vantaggio competitivo nel presentare la domanda. Per famiglie e microimprese interessate, l’ecobonus rappresenta un’occasione concreta per abbandonare le vecchie auto inquinanti e compiere un passo deciso verso una mobilità più pulita ed efficiente.
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