La scarsità d’acqua al Trasimeno ha già iniziato a portare il conto economico. Il livello dell’acqua è sceso fino a -165 centimetri rispetto allo zero idrometrico, una situazione che ha reso quasi impraticabile la navigazione privata e ha bloccato l’accesso alle darsene, aggravata da un fenomeno di interramento più consistente rispetto al passato.
In risposta a questa emergenza, il vicepresidente della Regione Umbria con delega al Bilancio, Tommaso Bori, insieme all’assessore ai Laghi, Simona Meloni, ha elaborato un nuovo pacchetto di misure a sostegno delle imprese e delle associazioni locali. Questi interventi si sommano alle azioni già in campo, tra cui la riduzione del 30% del canone dovuto per l’utilizzo delle pertinenze idrauliche e delle spiagge del lago, con un’armonizzazione delle tempistiche di riscossione.
Nella mattinata odierna, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Bori, ha approvato una delibera che introduce ulteriori riduzioni sui canoni demaniali. «La crisi del Lago Trasimeno – hanno dichiarato congiuntamente Bori e Meloni – rappresenta un’urgenza massima per la nostra Regione. L’impegno dell’amministrazione va oltre misure emergenziali: lavoriamo con una visione di lungo termine per affrontare le cause strutturali, ma non possiamo ignorare la sofferenza delle attività con scadenze economiche fisse. Questo provvedimento è un segnale concreto di sostegno alle realtà locali che vivono e operano sul lago, garantendo al contempo tutti gli interventi necessari per la sua ripresa».
Le nuove disposizioni prevedono un aumento della riduzione del canone per le attività economiche a scopo di lucro, che passa dal 30% al 50%, e l’introduzione di uno sconto del 20% per associazioni senza scopo di lucro e sportive dilettantistiche, precedentemente escluse dagli sgravi. Inoltre, per agevolare l’accesso ai benefici, è stato posticipato al 15 ottobre 2025 il termine per il pagamento dei canoni.
Il provvedimento è stato esteso anche alle attività che operano nell’area del Lago di Piediluco, ampliando così il raggio di intervento regionale in favore delle realtà che affrontano l’emergenza idrica.
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