Auto elettrica, pronta la piattaforma per caricare gli incentivi: a chi vanno i contributi (a fondo perduto) | Corriere.it


Scatterà alle 12 di  martedì 23 settembre la possibilità peri venditori di accedere alla piattaforma informatica per avere a disposizione gli incentivi del Pnrr (quasi 600 milioni) all’acquisto di veicoli elettrici (qui le info: https://ecobonus.mimit.gov.it/). Lo ha fatto sapere il Mase, che lunedì 22 terrà un webinar, rivolto alle associazioni di categoria per spiegare come funziona la piattaforma informatica. 
La piattaforma, sviluppata da Sogei, consentirà di registrare i beneficiari, i venditori aderenti all’iniziativa e di generare i bonus. Il contributo sarà erogato sotto forma di sconto diretto in fase di acquisto. Si tratta di un incentivo a fondo perduto (qui la guida completa) destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali (città oltre i 50 mila abitanti e area di pendolarismo). «L’obiettivo – scrive il Mase –  è favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero emissioni, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento urbano e al miglioramento della qualità dell’aria. Per accedere al contributo, sarà necessario rottamare un veicolo termico fino a Euro 5». 

La lettera di Unrae e Federauto

Ma quali auto si potranno comprare? Unrae e Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) il 18 settembre hanno inviato una lettera al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilbero Pichetto Fratin, per chiedere di non inserire il criterio di punteggio ambientale, o Eco-score, nel nuovo programma di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici previsto dal Pnrr. Secondo le due associazioni, che rappresentano la distribuzione, il commercio e l’assistenza nel settore automotive italiano la ventilata adozione del modello francese di Eco-score – che considera esclusivamente la fase di produzione e trasporto dei veicoli, senza includere l’intero ciclo di vita – risulterebbe inopportuna, discriminatoria e controproducente. 

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L’offerta di Bev

Dalle analisi emerge infatti che l’applicazione automatica del sistema francese comporterebbe l‘esclusione di numerosissimi modelli disponibili
nei listini delle case costruttrici, riducendo drasticamente la scelta per consumatori e aziende,
e mettendo a rischio la capacità di spesa delle risorse stanziate. Nella media del mercato Bev (Battery Electric Vehicle) i modelli potenzialmente esclusi rappresentano il 66,5% del totale immatricolato nei primi otto mesi del 2025, ma la situazione delle singole case è eterogenea: si va da operatori che non subirebbero alcuna decurtazione ad altri che vedrebbero completamente azzerata la propria offerta di prodotto incentivata.



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