Gli ultimi mesi del 2025 segnano un passaggio cruciale per il mondo produttivo italiano: le aziende che intendono accedere agli incentivi statali dovranno rispettare le scadenze e dimostrare di essere coperte dalle cosiddette polizze catastrofali.
Una condizione che diventa vincolante in seguito al decreto emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) il 18 giugno 2025, reso noto attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio scorso.
Il provvedimento stabilisce che i contributi gestiti dal Mimit saranno concessi solo a chi potrà dimostrare di avere stipulato una copertura contro danni derivanti da disastri naturali, come alluvioni, terremoti o incendi. Non si tratta quindi di un dettaglio burocratico, ma di un requisito che condizionerà l’accesso a numerosi incentivi destinati allo sviluppo e all’innovazione delle imprese.
Incentivi statali coinvolti
L’obbligo riguarda un ampio ventaglio di strumenti di sostegno messi in campo negli ultimi anni per favorire investimenti, rilancio industriale e crescita imprenditoriale. Tra i principali figurano:
- i contratti di sviluppo, pensati per grandi progetti di investimento;
- gli interventi di riqualificazione delle aree di crisi industriale, previsti dalla storica legge 181/1989;
- il programma Nuova Marcora, a supporto delle cooperative di piccola e media dimensione;
- Smart & Start, rivolto alle start-up innovative su scala nazionale;
- i finanziamenti dedicati ai progetti di economia circolare;
- il fondo per la salvaguardia occupazionale, nato per tutelare aziende e posti di lavoro in difficoltà;
- i mini contratti di sviluppo, introdotti nel 2024;
- gli aiuti per il rafforzamento dell’economia sociale;
- gli incentivi destinati all’autoproduzione di energia rinnovabile nelle piccole e medie imprese;
- i programmi per la nascita di nuove start-up e per il sostegno a iniziative legate alla transizione ecologica attraverso venture capital.
Si tratta, in sostanza, di gran parte delle misure strategiche con cui lo Stato intende stimolare innovazione, sostenibilità e competitività.
Polizze catastrofali: scadenze imminenti per le imprese
Il decreto stabilisce due scadenze differenti, calibrate in base alla dimensione delle imprese:
- Medie imprese: obbligo effettivo per le domande presentate dal 2 ottobre 2025;
- Micro e piccole imprese: obbligo in vigore per le richieste inviate dal 1° gennaio 2026.
Oltre alla fase di presentazione della domanda, la presenza della copertura assicurativa sarà verificata anche al momento dell’erogazione dei contributi. In altre parole, la polizza dovrà essere valida sia quando si chiede il sostegno, sia quando viene effettivamente erogato.
Nessuna multa, ma niente incentivi senza polizza
Chi non si adeguerà nei tempi previsti non andrà incontro a sanzioni amministrative o pecuniarie, ma non potrà accedere agli aiuti economici. La scelta del governo, infatti, non è quella di punire, bensì di legare in modo diretto la concessione dei fondi a una gestione più responsabile del rischio d’impresa.
L’orientamento è chiaro: lo Stato non intende finanziare chi rimane esposto a eventi catastrofici senza adeguata copertura. In questo modo si punta a diffondere una cultura della prevenzione e a ridurre i costi collettivi derivanti da calamità naturali, che sempre più spesso colpiscono il tessuto produttivo italiano.
Perché questo obbligo?
La frequenza crescente di fenomeni estremi, aggravata dai cambiamenti climatici, ha reso evidente la vulnerabilità di molte attività economiche. Alluvioni improvvise, frane e incendi hanno negli ultimi anni provocato danni ingenti a stabilimenti, macchinari e filiere produttive. In assenza di assicurazioni specifiche, i costi delle ricostruzioni ricadono in parte sui bilanci pubblici.
Con il nuovo vincolo, il Mimit intende responsabilizzare le imprese, spingendole a dotarsi di uno strumento che garantisca continuità operativa anche in caso di eventi eccezionali. Al tempo stesso, si riduce il rischio che i finanziamenti statali vengano vanificati da catastrofi non coperte.
Un cambiamento che riguarda tutti
Per le imprese medio-grandi la scadenza del 2 ottobre 2025 rappresenta un traguardo imminente, che richiede fin da ora un’attenta pianificazione. Per le micro e piccole aziende, invece, c’è qualche mese in più, fino al 1° gennaio 2026, ma l’adeguamento non potrà essere rimandato all’ultimo momento.
La sottoscrizione della polizza diventa così un passaggio obbligato non solo per chi punta a ottenere incentivi, ma anche per chi vuole dimostrare solidità e affidabilità nei confronti di partner commerciali, istituti di credito e investitori.
Il decreto del MIMIT
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