La legge di Bilancio 2025 ha modificato radicalmente la platea delle agevolazioni previste per chi effettua dei lavori in casa. Tra le novità a cui è possibile accedere nel triennio compreso tra il 2025 e il 2027 è interessante soffermarsi sul bonus infissi 2025: non si tratta di una detrazione a sé stante, ma di un’agevolazione che rientra nell’Ecobonus o nel bonus ristrutturazioni. Per ottenerla non è necessario effettuare degli interventi edilizi in casa.
Il bonus infissi sarà accessibile anche nel 2026, ma le aliquote saranno inferiori rispetto a quelle previste quest’anno.
Come funziona il bonus infissi 2025
Le famiglie possono accedere al bonus infissi 2025 nell’ambito dell’Ecobonus – legato agli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’articolo 1, commi da 344 a 347 della legge n. 296/2002 e all’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013 – o attraverso il bonus ristrutturazioni, spesso denominato bonus casa (i riferimenti di legge, in questo caso, sono gli articoli 16 e 16-bis del Tuir e il Decreto legge n. 63/2013).
Indipendentemente da quale agevolazione si voglia utilizzare per sostituire gli infissi di casa, la detrazione massima per l’abitazione principale è pari al 50%, mentre per la seconda casa è al 36%.
Per il bonus infissi non è previsto lo sconto in fattura: la detrazione fiscale deve essere utilizzata nella dichiarazione dei redditi e suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.
All’agevolazione possono accedere i proprietari degli immobili, i nudi proprietari, gli usufruttuari, gli inquilini, i comodatari, i familiari conviventi e i conviventi in genere, purché abbiano effettivamente sostenuto la spesa.
È necessario che l’immobile sia stato regolarmente accatastato – o con una richiesta in corso – ed i tributi locali devono essere stati versati regolarmente.
Quali interventi sono ammessi
Gli interventi ammessi sono la sostituzione degli infissi e dei serramenti esistenti con nuovi. Non è possibile agevolare, invece, delle nuove aperture o l’ampliamento di vani luce.
I nuovi manufatti devono devono rispettare dei requisiti minimi di prestazione, che variano a seconda della zona climatica nella quale è ubicato l’immobile. Quando il bonus infissi passa attraverso l’Ecobonus è necessaria un’asseverazione della conformità dei prodotti installati e della posa.
Sono ammissibili, inoltre, i costi accessori, come la progettazione, la fornitura, la posa, lo smontaggio e lo smaltimento dei vecchi infissi.
Come funzionano l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni
Per accedere al bonus infissi è necessario passare attraverso l’ecobonus o il bonus ristrutturazioni, due diverse agevolazioni fiscali che hanno degli scopi ben precisi.
L’ecobonus serve ad incentivare gli interventi necessari per migliorare l’efficienza energetica di un immobile. Per poter accedere all’agevolazione, in questo caso, è necessario scegliere degli infissi che abbiano prestazioni energetiche superiori rispetto a quelli che sono stati sostituiti. È indispensabile, inoltre, che nella stanza nella quale sono stati effettuati gli interventi sia presente un impianto di riscaldamento fisso e funzionante.
In questo caso è necessario ottenere la detrazione per gli immobili residenziali e per quelli non residenziali, con un limite massimo di spesa pari a 120.000 euro.
Il bonus ristrutturazioni, invece, permette di ottenere l’agevolazione per sostituire gli infissi in un ambiente non riscaldato. È possibile accedere a questa agevolazione solo e soltanto quando l’immobile è residenziale e si può richiedere quando si ha intenzione di effettuare dei lavori di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione vera e propria.
Il limite massimo per ottenere il bonus ristrutturazione è 96.000 euro, sia per la prima che per la seconda casa.
Cosa cambia nel 2026
Come per tutte le altre agevolazioni sono previste alcune novità a partire dal prossimo anno. Le aliquote, per il bonus infissi 2026, scenderanno al 36% per la prima casa e al 30% per gli altri immobili.
Questo significa che se la spesa che è stata sostenuta per la prima casa è pari a 20.000 euro, nel 2025 il recupero massimo è di 10.000 euro, nel 2026, invece, scenderà a 7.200 euro.
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