Autotrasporto in crisi: «I cantieri della Torino-Savona mettono in ginocchio le imprese»


Con la fine dell’estate, per il settore dell’autotrasporto piemontese si apre un autunno difficile, fatto di disagi, extracosti e tempi di percorrenza sempre più dilatati. Dopo la pausa estiva, infatti, sono ripresi i lavori sulla A6 Torino-Savona, con l’aggiunta di due maxi cantieri proprio all’altezza di Savona. Una situazione che, unita alla chiusura del traforo del Monte Bianco fino a dicembre per interventi di manutenzione straordinaria, rischia di mettere in ginocchio un comparto già provato da anni di difficoltà.

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Anche se abbiamo un passaggio secondario con il valico stradale del Frejus – commenta Giovanni Rosso, presidente Autotrasporto di Confartigianato Imprese Piemonte – l’impatto per gli autotrasportatori è negativo per il rallentamento e gli ingorghi che inevitabilmente scaturiscono da una situazione logistica al collasso. Per non parlare degli extra costi e di una dilatazione dei tempi di percorrenza”.

Ma non è solo il Monte Bianco a preoccupare le imprese. La situazione sulla A6 Torino-Savona continua a rappresentare un nodo critico. “I disagi e i rallentamenti rendono faticosa e sincopata la percorrenza di molti tratti – sottolinea Rosso –. Queste criticità rappresentano un danno importante per il mondo produttivo, per non parlare del maggiore inquinamento per l’ambiente”.

Il presidente di Confartigianato Autotrasporto ribadisce come la manutenzione sia necessaria, ma non possa gravare esclusivamente sulle spalle delle imprese: “Sia chiaro: la manutenzione deve essere fatta, ma non possiamo, per questo, penalizzare ulteriormente il comparto dell’autotrasporto sul quale gravano difficoltà ormai ataviche come la carenza di personale, gli extracosti di percorrenza e il ridimensionamento del volume d’affari dovuto anche alla situazione geopolitica in atto”.

Rosso ricorda come molti committenti degli autotrasportatori siano grandi aziende con sbocchi europei: “Alcuni nostri committenti sono multinazionali che esportano in tutta l’UE e in questo momento procedono, giocoforza, a rilento”.

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La richiesta del settore è netta: servono sostegni immediati e misure di alleggerimento. “Per affrontare queste criticità – conclude Rosso – chiediamo un sostegno, dei ristori e la possibilità di non pagare i transiti nei tratti cantierizzati”.

Un grido d’allarme che si aggiunge a una lista già lunga di criticità: carenza di personale, extracosti strutturali e un mercato internazionale in rallentamento, che rendono sempre più fragile la tenuta di un comparto vitale per l’economia piemontese ed italiana.



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