parte il countdown al taglio delle detrazioni


I bonus edilizi 2025 in scadenza e le aliquote più favorevoli prima dei tagli previsti per il 2026. Come cambiano Superbonus, bonus mobili e ristrutturazioni

Immagine generata con IA

Si avvicina la fine di questo anno e con lui il taglio fatidico ai Bonus Edilizi 2025. L’ultima Legge di Bilancio ha sfoltito (e non poco) le aliquote di detrazione, uniformando le agevolazioni accessibili ai contribuenti nel caso di interventi di ristrutturazione, eliminazione delle barriere architettoniche, interventi di efficientamento energetico ed antisismici. 

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Restano perciò ancora pochi mesi per effettuare i bonifici necessari a mettere al sicuro le detrazioni con percentuali più favorevoli, sia per le abitazioni principali che per le seconde case. 

Bonus edilizi a cui diremo addio nel 2026

Parallelamente al taglio delle aliquote i contribuenti dovranno continuare a fare i conti con il tetto al reddito, introdotto dalla scorsa Manovra 2025 e che prevede due scaglioni: un tetto massimo di 14.000 euro per redditi compresi tra i 75.000 e i 100.000 euro, ed un tetto massimo di 8.000 euro per redditi superiori ai 100.000 euro. 

Ma il 2026 partirà non solo all’insegna dei tagli, ma anche dello stop definitivo di alcuni dei Bonus edilizi più conosciuti. 

Il primo a cui dovremo dire addio è proprio il Superbonus. Ferma nel 2025 ad un’aliquota del 65% solo per alcune categorie di immobili ed interventi, la maxi detrazione quasi certamente non verrà rinnovata. Come stabilito dal decreto Omnibus, il Superbonus 2026 resterà attivo solo per gli interventi antisismici del cratere. 

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Con il nuovo anno diremo addio anche al Bonus Mobili, tra i più apprezzati dai contribuenti anche per la semplicità di accesso. La detrazione del 50% su un limite massimo di 5000 euro di spesa per l’acquisto di grandi elettrodomestici e mobili, si ferma al 31 dicembre 2025. Tuttavia nulla è perduto, è bene sottolineare che, questa detrazione, è solitamente oggetto di proroghe “dell’ultimo minuto” che ne rinnovano la scadenza di 12 mesi in 12 mesi. 

I Bonus 2026 confermati, ma ridotti 

Si dovrebbe chiudere a fine anno anche la vita utile del Bonus Barriere Architettoniche 75%, il cui regime di applicazione è già stato fortemente ridotto ad inizio 2025 e ristretto agli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici. Tuttavia, gli interventi volti al superamento delle barriere architettoniche sostenuti nel 2026, potranno confluire nei Bonus Ordinari beneficiando però di un regime agevolativo inferiore.

Un discorso più ampio lo meritano i bonus casa: Bonus Ristrutturazione ed Ecobonus. 

Per entrambe le detrazioni da gennaio 2026 l’aliquota scenderà al 36% (dall’attuale 50%) solo per le abitazioni principali. Per le seconde case si scende invece al 30%. 

Tutte le spese dovranno sempre fare i conti con il tetto al reddito e con il limite di spesa già citato. Tra gli interventi che subiranno il taglio allo sconto rientra la sostituzione degli infissi, l’installazione di pompe di calore, la sostituzione degli impianti, ma anche il rifacimento dei bagni o la manutenzione straordinaria. Molte delle associazioni di settore hanno chiesto a gran voce una proroga, anche parziale, di alcuni bonus edilizi 2025. Al di là della riduzione sulla scontistica prevista rispetto ai Bonus Edilizi 2025, il problema potrebbe in realtà innescare un aumento delle evasioni fiscali soprattutto legate ai lavori più piccoli, come sottolineato da CNA poche settimane fa.



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