deve rispondere di corruzione e finanziamento illecito ai partiti


Rinviato a giudizio l’ex consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore regionale Mauro Febbo, con le accuse di corruzione e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti.

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Come spiega l’agenzia Ansa, la prima udienza davanti al tribunale collegiale di Chieti è stata fissata per il 17 marzo 2026. 

Nell’udienza di martedì 16 settembre, il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto il proscioglimento per la corruzione e il rinvio a giudizio per l’altra imputazione. Febbo, difeso dall’avvocato Massimo Cirulli, è finito dinanzi al gup in seguito a un’imputazione coatta. L’inchiesta che ha coinvolto l’esponente politico è partita dalla procura di Pescara e riguarda altre 10 persone; la posizione dell’ex consigliere regionale era stata stralciata per incompetenza territoriale in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio.

Come spiega l’Ansa, secondo l’accusa, Febbo avrebbe ricevuto da gennaio 2019 a gennaio 2021 somme di denaro dall’imprenditore Vincenzo Marinelli, nel frattempo deceduto, per complessivi 15.000 euro. La vicenda ruota intorno al project financing per la gestione dei servizi di Radioterapia diagnostica integrata del policlinico di Chieti, proposto da un raggruppamento temporaneo di imprese tra cui quella di cui Marinelli era agente.

“Prendo atto della decisione del gup del rinvio a giudizio”, scrive Mauro Febbo in una nota. “Con serenità, però, devo rilevare e mettere in evidenza – aggiunge – la richiesta, nuovamente ribadita, da parte della procura di Chieti (cioè dell’accusa) di archiviazione del reato di corruzione Un’accusa molto grave e soprattutto infamante per me, la mia parte politica e la comunità che mi ha sempre sostenuto. Accusa caduta a seguito di un supplemento di indagine voluto dalla procura di Chieti, dopo l’interrogatorio del 3 febbraio 2025”. 

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“È stata confermata e certificata – aggiunge l’ex consigliere regionale teatino – la mia avversione nonché la mia attività di opposizione alla realizzazione del project financing (individuato nel bunker di Radioterapia) che i vertici regionali e Asl a guida centrosinistra stavano portando avanti. Mi ero impegnato con tutta la mia determinazione a dimostrare la mia estraneità e infondatezza dell’accusa di corruzione, portata avanti dalla procura di Pescara, ora farò lo stesso con questo nuovo capo di imputazione (finanziamento illecito ai partiti) e sono certo di poter dimostrare in sede dibattimentale anche in questo caso la infondatezza del presunto finanziamento illecito, peraltro riconducibile a un solo episodio (relativo alla campagna elettorale per le comunali a Chieti nel 2020, per la lista Forza Chieti), diversamente da quanto contestato dalla procura di Pescara, a cui comunque mi ero volontariamente sottoposto a interrogatorio il 28 maggio 2021”.

 

“La mia attività politica e di amministratore è sempre stata improntata sulla trasparenza, integrità, onestà (valori inviolabili) e difesa degli interessi pubblici  e quindi con la massima fiducia affronterò, con il supporto prezioso e impagabile del mio legale Massimo Cirulli, il giudizio sul cui esito positivo non ho dubbi”, conclude Mauro Febbo.

 

 



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