Riciclo plastiche, allarme Assorimap: “Imprese a rischio chiusura”


L’industria del riciclo delle materie plastiche rischia il collasso. A denunciarlo è Assorimap, l’associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche aderente a Confimi Industria, che ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

«Non siamo più in grado di proseguire le attività», si legge nel documento firmato dal presidente Walter Regis, che richiama l’attenzione del governo su una crisi che investe l’intera filiera: oltre 350 imprese, più di 10mila addetti e una capacità installata di riciclo pari a 1,8 milioni di tonnellate annue.

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Secondo Assorimap, a pesare sul settore è stata una sequenza di fattori negativi: la crisi pandemica, l’impennata dei costi energetici e, soprattutto, la concorrenza della produzione di polimeri vergini a basso costo provenienti dall’Asia. A ciò si aggiunge la mancanza di misure di sostegno da parte delle istituzioni, mentre in altri Paesi europei – come Francia e Spagna – sono stati introdotti provvedimenti specifici per difendere e rilanciare il riciclo.

«Pur apprezzando la disponibilità manifestata dal ministero negli incontri intercorsi, dopo mesi non abbiamo avuto riscontri concreti», sottolinea l’associazione. Da qui la richiesta al governo di avviare «azioni tempestive» e di istituire un Tavolo istituzionale permanente sul riciclo meccanico delle plastiche, ritenuto indispensabile per garantire la sopravvivenza di un comparto strategico per l’economia circolare italiana.

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