Il fatturato delle imprese trentine regge nel secondo trimestre, facendo registrare un +1,5%, rispetto allo stesso periodo del 2024. Un valore che è rimasto con il segno positivo grazie ai consumi interni, sia provinciali (+2,6%) che nazionali (+5%), mentre invece l’export ha registrato un -6,8%. «La prospettiva non è così terribile come ci si immaginava — ha detto il presidente della Camera di Commercio di Trento, Andrea De Zordo —. Ma esistono situazioni differenti, non tutto il mercato reagisce in maniera uguale». Bisogna ricordare che lo studio non prende in considerazione il mondo agricolo e quello del turismo.
Crescita trainata dai servizi alle imprese
A trainare la crescita sono i servizi alle imprese — che rappresentano più o meno il 15% dell’economia trentina — con un +9,5%, i quali hanno registrato anche un +7,8% nel valore della produzione e un +3,5% nell’occupazione, e l’edilizia con un +6,8%. Quest’ultimo risente dei lavori finanziati con il Pnrr soprattutto per le imprese più strutturate. Altri reparti in crescita sono il commercio al dettaglio (+2,2%) e i trasporti (+1,1%). Ma non è tutto con il segno più: il commercio all’ingrosso ha segnato un -0,6% nel fatturato, mentre il manifatturiero è calato dell’1,4%, però ha visto un aumento degli ordini del 4,6% e questo fa ben sperare per il futuro. Questi due settori sono quelli che risentono maggiormente del protezionismo economico degli Usa che, a cascata, si riflette sui principali partner commerciali della Provincia autonoma, soprattutto Francia e Germania.
I dazi di Trump
Le conseguenze delle politiche americane, secondo De Zordo, probabilmente «sono destinate a perdurare e ad acuirsi anche nei prossimi mesi». Il prossimo trimestre sarà il primo con l’introduzione totale dei dazi americani, iniziati il 7 agosto scorso. Questo, però, potrebbe essere un fattore positivo: «L’incertezza, a volte, ha un impatto maggiore rispetto alla misura negativa», ha detto il segretario generale della Camera di Commercio, Alberto Olivo. La variazione dei ricavi mostra un andamento negativo per le imprese con meno di 10 addetti (-0,7%), mentre le medie e le grandi imprese connotano una leggera crescita, rispettivamente, del 2,5% e del 2%.
I dati sull’occupazione
Passando all’occupazione, in generale si è registrato un +1% e tutti i settori sono in crescita a parte il commercio al dettaglio (-2,6%). Anche le ore lavorate sono aumentate dello 0,1%, nonostante maggio abbia registrato un calo del 2,1%. Nel report è stato realizzato un focus sul settore delle imprese artigiane, il quale ha visto un calo dell’1% del fatturato, causato dalle imprese delle costruzioni (-3,9%). «Il 67% delle aziende artigiane nell’edilizia conta meno di 10 dipendenti. È ovvio che la capacità di incidere nei lavori Pnrr è quasi niente — ha detto De Zordo, numero uno degli artigiani —. Quest’anno si sta reagendo bene. Nonostante ci si immaginasse un tracollo dopo il 110%, si è registrato un assestamento».
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