L’Associazione Italiana Internet Provider chiede il coinvolgimento degli operatori indipendenti e voucher fino a 4.000 Euro per i cittadini e imprese escluse dal piano.
“Il Piano Italia 1G, nella sua formulazione originaria, era destinato a inciampare, per essere gentili. Non lo diciamo oggi, ma lo avevamo segnalato già nel 2021 al precedente Governo: concentrare miliardi su pochi soggetti, già oberati da altri impegni e privi di maestranze edili proprie , significava non portare a casa il risultato e, nel contempo, non valorizzare le realtà produttive del Paese – come gli operatori locali di AIIP – che, se mobilitati, avrebbero potuto fare la differenza”, chiosa Giovanni Zorzoni, Vicepresidente di AIIP e responsabile del gruppo di lavoro infrastrutture dell’Associazione.
E prosegue: “A distanza di anni, i numeri parlano chiaro: 700.000 civici rimasti scoperti, ritardi strutturali, e un’ipotesi di “neutralità tecnologica” che rispolvera addirittura la connettività satellitare con fondi pubblici. Una scorciatoia che rischia di trasformare un piano da 1 Gigabit in un piano da 100 Megabit via satellite, con buona pace della coerenza nominale e dei principi di sovranità digitale”.
La proposta
“Noi rilanciamo con una proposta concreta, attuabile e profondamente italiana: creare un portale pubblico per gli “sfibrati” – cittadini e imprese rimasti esclusi dal Piano – e assegnare un voucher fino a 4.000€, erogato da Infratel, per ogni collegamento VHCN effettivo a 1 Gigabit reale, portato a termine da un operatore su richiesta del cittadino in area scoperta. Le imprese indipendenti italiane sono pronte, con capacità produttive autonome e non vincolate ai concessionari attuali del Piano Italia 1G. Invece di incentivare soluzioni a più bassa basse prestazioni, costose, inquinanti e spesso non sempre conformi alla normativa nazionale ed europea – come quelle basate su tecnologie satellitari non europee, che elaborano i dati degli italiani fuori giurisdizione e non applicano filtri previsti dalla legge – invitiamo il Governo a mettere finalmente in campo un’alternativa efficace per collegare con la fibra le utenze escluse dal bando originario. Lo avevamo già proposto. Si è già perso tempo prezioso, ma si può ancora agire.»
“Ricordiamocelo: il Piano si chiama “Italia 1G”. Il minimo sindacale è che l’obiettivo rimanga una rete a 1 Gigabit, e che riguardi l’Italia. Premiare operatori esteri per collegamenti non in linea con questo standard significherebbe svendere la nostra sovranità digitale. Lanciamo subito un portale per gli sfibrati di Italia 1G, e un voucher specifico per chi si impegna a collegarli. Gli operatori dell’Associazione Italiana Internet Provider sono pronti non solo a scavare, ma anche a sviluppare la piattaforma tecnica necessaria, ovviamente in un cloud 100% made in Italy, a proprie spese e in tempi record, se il Governo darà il disco verde sui fondi. Non perdiamo altro tempo“.
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