Sovvenzioni pesca eccessiva, entra in vigore l’accordo dell’OMC


Grazie a disposizioni vincolanti, questo patto dovrebbe ridurre in maniera significativa la pesca eccessiva, assicurare la pesca sostenibile e favorire migliori pratiche per le comunità costiere di tutto il mondo.

Immagine generata da IA

Il 15 settembre è finalmente entrato in vigore l’atteso accordo sulle sovvenzioni alla pesca eccessiva dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il patto contribuirà a tagliare miliardi di dollari di sussidi dannosi e renderà l’oceano più resiliente e fiorente. A detta degli attivisti, è un passo storico perché la misura favorirà il ripopolamento gli stock ittici globali.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

L’accordo sulle sovvenzioni alla pesca eccessiva

L’entrata in vigore è stata possibile dopo la ratifica formale da parte di Brasile, Kenya, Tonga e Vietnam. Ora, l’accordo, concluso nel giugno 2022, gode del sostegno dei due terzi dei Membri dell’OMC. Da adesso i governi non potranno erogare sussidi per gli stock ittici sovrasfruttati e per la pesca in acque internazionali. Il patto è in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 14.6 delle Nazioni Unite, che impone all’OMC un divieto alle sovvenzioni accusate di agevolare la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata.

L’accordo comprende anche disposizioni importanti in materia di trasparenza, vieta tutte le sovvenzioni per la pesca in alto mare non regolamentata. L’alto mare è tra le zone più vulnerabili dell’oceano perché manca di un regime stabilito e coordinato per gestire la attività economiche.

Grazie a disposizioni vincolanti, questo patto dovrebbe ridurre in maniera significativa la pesca eccessiva, assicurare la pesca sostenibile e favorire migliori pratiche per le comunità costiere di tutto il mondo. Lo sfruttamento responsabile delle risorse marine è anche una delle priorità fondamentali del Patto europeo per l’oceano. L’Unione Europea ha accettato l’accordo a giugno 2023.

Il Fondo per i Paesi a basso reddito

Gli Stati a basso reddito potranno accedere a un fondo pensato proprio per adattarsi. Infatti, l’entrata in vigore attiva anche il Fondo per la pesca dell’OMC che aiuterà tali Paesi ad attuare le norme, a beneficio delle comunità di pescatori di tutto il mondo. L’UE è il maggiore contributore del fondo. “Gli stock ittici di tutto il mondo avranno la possibilità di riprendersi, a tutto vantaggio dei pescatori locali che traggono beneficio dal buono stato di salute dell’oceano“, ha affermato Megan Jungwiwattanaporn del Pew Charitable Trusts.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

In tutto il mondo i governi pagano quasi 35,4 miliardi di dollari all’anno per sovvenzionare i propri pescherecci. Questa cifra comprende il carburante necessario a pescare in acque lontane. Uno studio del 2019, commissionato dal Pew Research Center, ha rivelato che circa 22 miliardi di dollari di pagamenti sono considerati sussidi dannosi. I Paesi a versare più sussidi sono la Cina, i Membri dell’UE, gli Stati Uniti, la Corea del Sud e il Giappone, sebbene non tutti rientrino nella sfera di applicazione dell’accordo.

Prossime tappe

Adesso i Membri dell’OMC sono chiamati a recepire queste norme nel loro quadro interno in materia di sovvenzioni alla pesca. Per monitorarne l’attuazione, questi dovranno fornire delle notifiche dettagliate che saranno poi riesaminate dal nuovo comitato dell’OMC sulle sovvenzioni alla pesca, anch’esso istituito dal nuovo accordo. La prima parte del patto, ossia quella entrata in vigore oggi, ha richiesto oltre 20 anni di negoziati e scadrà tra quattro anni qualora non vengano concordate norme più precise e complete.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri