Manovra Finanziaria, Meloni insiste sul taglio Irpef, Salvini su Isee e rottamazione, Giorgetti apre parlando di priorit�


La Manovra Finanziaria 2026 si annuncia carica di attese e contestualmente di tensioni, riflettendo un clima politico in cui l’equilibrio tra esigenze sociali e vincoli finanziari appare sempre più delicato. L’attuale scenario incerto, influenzato da variabili internazionali e dalle pressioni esercitate dalle regole di bilancio europee, rende la discussione particolarmente complessa. 

Le misure centrali sostenute dalla premier Meloni: focus sul taglio dell’Irpef

La premier Meloni ha annunciato la volontà di rafforzare la fiducia delle famiglie e sostenere il ceto medio e i principali interventi in discussione riguardano la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro.

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Questa misura, considerata prioritaria dalla presidenza del Consiglio, risponde a un’esigenza di alleggerimento fiscale e si inserisce in un processo avviato nelle ultime leggi di bilancio con il taglio strutturale del cuneo contributivo. Il Governo stima un impatto finanziario di circa 4 miliardi di euro per questa specifica riforma, in un contesto, però, di risorse limitate, puntando a: 

  • Riduzione della pressione fiscale per lavoratori e famiglie a reddito medio;
  • Consolidamento della strategia di abbassamento delle imposte senza incremento di nuovi oneri;
  • Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • Possibile rinnovo della social card anche per il 2026, destinata alle fasce più deboli;
  • Valutazione di ulteriori detrazioni per lavoratrici madri, nell’ottica di contrastare la denatalità e sostenere le famiglie;
  • Estensione delle misure già avviate per il cuneo fiscale e gli sgravi contributivi.

La posizione di Salvini tra rottamazione quinquies e revisione dell’Isee

Il vicepremier Matteo Salvini concentra la sua azione su due direttrici: la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e la modifica del calcolo Isee. La cosiddetta rottamazione quinquies offrirebbe la possibilità ai contribuenti di sanare i propri debiti con il Fisco con sconti su sanzioni e interessi e piano di rateizzazione fino a 10 anni. 

Anche il vicepremier punta ad alleggerire la pressione per famiglie e imprese, pur dovendo fare i conti con i vincoli dettati dalle coperture e dalla necessità di evitare abusi. In quest’ottica, anche la revisione del modello Isee assume rilievo strategico, con potenziali ripercussioni sia sui beneficiari che sulla sostenibilità delle misure assistenziali. Non manca il rilancio della flat tax. 

Per riassumere dunque, i principali punti su cui rilancia il leader della Lega sono:

  • Rottamazione quinquies: proposta di condono generalizzato per tutte le cartelle fiscali arretrate, inclusa una dilazione prolungata dei pagamenti;
  • Revisione Isee: modifica dei parametri di calcolo, con esclusione della prima casa dal patrimonio valutato, in risposta alla critica di eccessiva «impronta socialista» degli attuali criteri;
  • Contabilità

    Buste paga

     

  • Proposta di flat tax estesa ai redditi fino a 100.000 euro, come elemento di ulteriore semplificazione fiscale.

Le priorità e le condizioni poste dal ministro Giorgetti per la nuova Manovra

Il  ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, mantiene, invece, una posizione improntata al rigore e alla cautela, ribadendo la necessità di ancorare qualsiasi misura alla disponibilità effettiva delle risorse. Giorgetti sottolinea come il contesto internazionale, influenzato da crisi geopolitiche e aumenti dei costi energetici, abbia reso più complesso il quadro macroeconomico rispetto alle prime previsioni. Le priorità individuate dal Ministro si articolano su più livelli:

  • Assicurare la sostenibilità finanziaria delle misure proposte, attendendo i dati aggiornati dell’Istat e valutando l’andamento delle entrate tributarie;
  • Privilegiare interventi rivolti al ceto medio senza compromettere la stabilità dei conti pubblici;
  • Nessun rilancio in deficit: ogni nuovo intervento dovrà essere coperto da risorse certe;
  • Puntare su misure mirate, come la social card e nuove detrazioni per la natalità, subordinandole tuttavia ai vincoli di bilancio e alle priorità del Dpfp (Documento programmatico di finanza pubblica);
  • Mantenere un dialogo aperto tra maggioranza e opposizione per concordare la ripartizione delle risorse disponibili, con il coinvolgimento delle commissioni parlamentari competenti.

Il ministro ha spiegato che l’obiettivo è realizzare le misure di cui si parla, ma seguendo una lista di priorità, perché tutti gli impegni internazionali connessi alle spese della Difesa, al sostegno all’Ucraina non sono gratis e rappresentano un elemento nuovo da considerare. Quindi, tenuto conto il quadro d’insieme, si definiranno le misure e le priorità da attuare.

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Anche il viceministro dell’Economia Maurizio Leo è intervenuto, chiarendo che anche l’introduzione della detassazione dei premi di risultato è la strada da seguire. E’ giusto che il reddito che viene erogato in più sconti una tassazione minore perché va in direzione di una maggiore produttività. E un altro degli obiettivi che il governo si propone di raggiungere con la prossima Manovra 2026 è rendere l’Ires premiale strutturale, semplificandola, secondo il principio di ‘chi assume meno paga’.

L’iter parlamentare della Manovra e i vincoli europei

Il percorso della Manovra Finanziaria 2026 segue tappe precise definite dalla normativa italiana ed europea. In autunno, l’aggiornamento dei quadri macroeconomici predisposto dall’Istat consentirà la definizione dettagliata del Documento programmatico di finanza pubblica.

Entro il 2 ottobre, il testo dovrà essere trasmesso alle Camere, segnalando le linee guida e le risorse disponibili. L’approvazione definitiva in Consiglio dei ministri e la presentazione al Parlamento avverranno entro ottobre, in vista dell’esame nelle commissioni Bilancio e dell’approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Il percorso resta vincolato:

  • Ai parametri dettati dalla normativa europea, in particolare dai nuovi meccanismi del Patto di stabilità, che limitano il margine di manovra nazionale;
  • Alla necessità di convergenza tra i partiti, essendo prevista una fase di discussione tra maggioranza e opposizione sulle misure prioritarie;
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  • Alla tempistica dettata dalle procedure parlamentari e dalla rendicontazione delle spese secondo le nuove regole della contabilità pubblica.

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