Lucense, la tecnologia vincente: il centro di ricerca lucchese continua la sua crescita


Un valore di produzione che lambisce i tre milioni di euro, un margine operativo lordo del 9 per cento e oltre settecento clienti attivi. Sono i numeri che raccontano il 2024 di Lucense, il centro di ricerca e trasferimento tecnologico lucchese che da più di quarant’anni lavora per portare innovazione alle imprese. Numeri che posizionano saldamente e che nascono da una strategia ramificata: investimenti ambiziosi, formazione continua, apertura alle collaborazioni.

Il bilancio porta la firma del presidente Giovanni Gambini. «Abbiamo compiuto un nuovo, importante passo in avanti per Lucense — spiega — . Un passo che si traduce in un’attività intensa di ricerca e trasferimento tecnologico che ha come obiettivo finale la crescita delle aziende di tutto il territorio lucchese e non solo. Siamo particolarmente orgogliosi del piano assunzioni che ha portato Lucense ad avere 32 dipendenti, giovani al punto da abbassare l’età media aziendale sotto i quarant’anni. Investire sui giovani, per noi, significa sia metterli in condizione di lavorare con strumenti e tecnologie avanzate — solo nel 2024 abbiamo investito 250 mila euro in attrezzature e impianti — sia fornire loro una formazione costante che lo scorso anno ha superato le 1.600 ore».

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Anche la capacità di fare rete segna un salto di qualità. Cinquantacinque eventi di divulgazione tecnico-scientifica hanno coinvolto 1.350 partecipanti, di cui oltre 400 studenti, e 756 imprese. Nel frattempo, Lucense ha rinnovato l’adesione alla Fondazione Symbola, impegnata sulla sostenibilità, ed è entrata nel Consorzio Quinn, specializzato in alta consulenza gestionale. Restano solide le partnership con la Scuola Imt, l’Università di Pisa e altri centri di ricerca nazionali.

Obiettivi che trovano forza e conferma nel nuovo consiglio d’amministrazione che vede ancora Giovanni Gambini alla presidenza designato da Confindustria Toscana Nord, e Claudio Montani come vicepresidente, proposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Tre le aree operative di Lucense. La prima è Ricerca & Innovazione, che comprende la gestione di progetti cofinanziati per 11 milioni di euro, con ricadute per 2,2 milioni su imprese ed enti locali. Lucense è soggetto gestore del distretto tecnologico cartario toscano (Innopaper) e guida le attività della piattaforma Abitare Mediterraneo, trasferendo competenze alla filiera dell’edilizia sostenibile. Proseguono inoltre le azioni del programma promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per sostenere le filiere produttive: oltre 80 le imprese coinvolte direttamente, più di 550 quelle raggiunte dalla divulgazione. Visti i risultati, la Fondazione ha confermato il progetto fino al 2026.

La seconda area è Lunet, unità Ict che affianca aziende e istituzioni nella trasformazione digitale: smart manufacturing, intelligenza artificiale, sicurezza informatica.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La terza è il Centro Qualità Carta, riferimento europeo per la ricerca sui materiali a base cellulosica. Qui si sperimentano nuovi imballaggi riciclabili, si studiano materie prime e carte per usi industriali, si forniscono consulenze sul contatto alimentare e sulla normativa di settore. Un investimento mirato, che rafforza la leadership lucchese in un comparto chiave come quello cartario.

«Il futuro — continua Gambini — guarda ancora nella direzione di implementare gli investimenti sia in dotazioni che in personale, per alzare ulteriormente il valore e la qualità dei servizi offerti».

Lucense abilita dunque la sua crescita proponendosi come un organismo di ricerca radicato sul territorio, ma capace al tempo stesso di dialogare con realtà nazionali e internazionali, oltreché attento all’ambiente e alla formazione delle nuove generazioni. L’ambizione per il 2025 rimane la stessa: continuare a trasformare l’innovazione in valore condiviso.



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