presentato il piano di rigenerazione urbana che punta su verde, mobilità sostenibile e residenzialità sociale


BELLUNO – Dodici milioni e 699mila euro per ridisegnare città e paesi della provincia di Belluno: è il cuore della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (Sisus), il più importante piano di rigenerazione territoriale in atto. Il progetto, avviato nel 2021 e con orizzonte al 2028, mette insieme 20 interventi strategici che spaziano da infrastrutture verdi e mobilità dolce fino a residenzialità sociale, rigenerazione urbana e digitalizzazione della pubblica amministrazione. Il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, parla di lavoro di squadra: «Queste risorse non sarebbero arrivate senza una rete condivisa. Abbiamo creato un ecosistema virtuoso che speriamo sia solo l’inizio».

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IL DETTAGLIO

Dei 20 progetti previsti, 13 sono già stati avviati per un valore di 8,4 milioni: uno concluso, sei finanziati e in fase di realizzazione, sei in istruttoria. I restanti sette, pari a 4,2 milioni, saranno attivati nei prossimi mesi. A Belluno è già stato concluso l’intervento sulle infrastrutture verdi del Cimitero Prade e riqualificate aree circostanti con oltre 236 nuove piante tra arbusti e alberi per migliorare la qualità dell’aria. Sono in arrivo anche la riqualificazione di viale Fantuzzi e del Parco della Stazione (1,1 milioni) e il recupero dei parchi di Cavarzano, Mussoi e Castion (767 mila euro). «Abbiamo investito complessivamente 2,9 milioni nel verde urbano aggiunge De Pellegrin per dare una nuova veste alla città, serve investire nell’ambiente per migliorare il territorio». A Santa Giustina è in fase di realizzazione un intervento di rigenerazione urbana da 351mila euro, mentre Fonzaso e Ponte nelle Alpi sono protagonisti di progetti di co-housing: rispettivamente 300 e 350mila euro per nuovi appartamenti di residenzialità rigenerativa. Un ruolo importante anche per Borgo Valbelluna, con 685mila euro destinati a un progetto di rigenerazione urbana. Pedavena, in convenzione con Fonzaso, ha ottenuto quasi 800mila euro per un altro intervento sul tessuto cittadino. Feltre si distingue per i progetti sulla mobilità sostenibile: 1,3 milioni per ciclabili e infrastrutture multimodali, più 70mila per la residenzialità leggera, un esempio Casa Coletti. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona ha dettagliato i tre stralci: due zone di via Boscariz, e l’area della stazione, dove verrà installata una nuova pensilina ferroviaria con videosorveglianza e deposito bici. «L’obiettivo è migliorare la qualità della vita con opere visibili e servizi nascosti ma essenziali», ha spiegato. La sindaca Viviana Fusaro ha sottolineato il valore delle sinergie: «Sono buone prassi che danno forza al territorio e creano un modello di sviluppo condiviso tra parte politica e tecnica».

LA RETE

Il piano Sisus coinvolge anche altri attori: Dolomitibus ha ottenuto oltre 1,3 milioni per nuovi autobus elettrici e 1,2 milioni per l’infomobilità, oltre a 363mila per le colonnine di ricarica. L’Ater è destinataria di 749mila euro per un intervento Erp. Sul fronte innovazione, Belluno riceverà 587mila euro per la digitalizzazione della PA, mentre le imprese avranno un sostegno da 220mila euro.

Il Gal, Prealpi Dolomiti, guidato da Sara Bona, ha seguito la parte tecnica e coordinato i partner: «Sisus è una palestra di governance, un approccio integrato che tiene insieme economia, società, ambiente e clima. Ha già movimentato oltre 15 milioni e potrà essere replicato nella prossima programmazione».

IL FUTURO

Gli obiettivi per il futuro sono chiari: connettere il patrimonio ambientale ai luoghi di socialità, tutelare la biodiversità e rendere il territorio più resiliente al cambiamento climatico. La strategia punta anche a rendere le città più attrattive e inclusive, attraverso infrastrutture e servizi a sostegno dei soggetti fragili. I progetti di co-housing a Santa Giustina saranno completati entro il 2025, quelli di Feltre nel 2027, mentre l’intero piano si chiuderà nel 2028. «La sfida è restituire ai cittadini città più verdi, connesse e inclusive ha concluso De Pellegrin facendo di Belluno un modello alpino di rigenerazione urbana».
 





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