14.09.2025 – 19:00 – A quasi due mesi dalla conclusione del suo mandato, ho contattato Alessandro Minon per raccogliere una riflessione sul lavoro svolto nei suoi sei anni alla guida di Finest S.p.A.. Il 15 luglio 2025 si è chiusa la sua presidenza della società finanziaria nata con la legge 19/1991 per promuovere la cooperazione economica con i Paesi dell’Est europeo. Sei anni in cui Minon ha interpretato il ruolo di presidente non soltanto come guida di una merchant bank internazionale con sede a Pordenone, ma come architetto di ponti strategici tra il Nord-Est italiano e i mercati globali. “Ogni posto di lavoro creato, ogni posto di lavoro salvato, ogni opportunità di rafforzamento delle nostre imprese è stata importante” – ha ricordato Minon, tracciando un bilancio di due mandati segnati da eventi epocali: la pandemia, la guerra in Ucraina, la riorganizzazione delle catene di fornitura. In questo contesto, Finest ha continuato a operare senza interruzioni, erogando tra il 2019 e il 2024 oltre 123 milioni di euro con un utile netto complessivo di 3 milioni, sostenendo la riconversione delle aziende in chiave di friend-shoring e near-shoring.
Serbia 2024: un ponte tra Nord-Est e Balcani
Tra le missioni internazionali che hanno segnato il percorso di Minon, spicca quella di Belgrado nel dicembre 2024, quando il Sistema Nord-Est si è presentato compatto in Serbia. L’incontro ha avuto un respiro politico ed economico senza precedenti, con la partecipazione del presidente Aleksandar Vučić, del primo ministro Miloš Vučević e del ministro dell’Economia. Per l’Italia erano presenti l’assessore regionale Fabio Scoccimarro, in rappresentanza della Giunta del Friuli Venezia Giulia, che ha portato i saluti del Governo e del ministro Adolfo Urso.
La missione ha mostrato alle imprese italiane le opportunità di investimento in un Paese dove i costi energetici sono inferiori e la manifattura è in crescita, aprendo la strada a una nuova stagione di collaborazione tra il Nord-Est e i Balcani. Il momento simbolico fu il dono ricevuto da Minon: una bottiglia di rakija, grappa prodotta nei monasteri ortodossi del Kosovo, un tempo protetti dalle forze italiane della NATO. Un richiamo alla storia, ma anche un segno di amicizia e continuità, rafforzato poi dalla condivisione di quella stessa bevanda durante una serata culturale a Trieste organizzata dall’associazione Pontes-Mostovi, alla presenza del nuovo console generale serbo Nikola Paunović.
Trieste 2025: la sfida della cybersecurity
Il 28 aprile 2025, la Sala Maggiore della Camera di Commercio Venezia Giulia ha ospitato Glocal CyberSec, un forum che ha reso Trieste capitale internazionale della sicurezza digitale. L’evento, organizzato da Regione FVG, Sprint, Camera di Commercio e Finest, ha fatto dialogare istituzioni, aziende ed esperti su un tema cruciale: la protezione delle infrastrutture critiche in un’epoca in cui logistica, porti e reti digitali sono sempre più intrecciati.
Minon ha voluto sottolineare il legame tra cybersicurezza e internazionalizzazione, in particolare per il porto di Trieste, che è non solo hub logistico ma anche nodo dei grandi corridoi globali come l’IMEC (India–Middle East–Europe Economic Corridor) e il Trimarium. Due progetti che spostano equilibri geopolitici e che rendono evidente come il controllo dei flussi di dati sia tanto importante quanto quello delle merci. La giornata ha visto interventi di alto profilo, come l’ambasciatore Francesco Maria Talò, inviato speciale del Governo italiano per l’IMEC, l’ambasciatore Luca Gori (Serbia), l’ambasciatore Andrea Ferrarese (Kosovo) e il generale Stefano Silvio Dragani, che ha tracciato gli scenari geopolitici emergenti. Un mosaico di voci che ha confermato come Trieste sia crocevia non solo geografico, ma anche politico e strategico.
Mosca 2025: continuità e prospettive
La missione a Mosca nell’aprile 2025 ha rappresentato il lato più complesso della presidenza Minon. In un contesto di guerra e di sanzioni, Finest ha confermato la propria presenza istituzionale in Russia, dove la società ha una sede sin dal 1991. Minon ha incontrato Alfredo Gozzi, direttore di Confindustria Russia, per un confronto sulle imprese italiane ancora operative. “La situazione è in divenire – ha dichiarato Minon – ed è nostro compito affiancare le imprese anche nei momenti ad alta complessità. Mi auguro che le dirimenti della conflittualità possano presto essere superate e che le imprese italiane possano cogliere nuove opportunità”.
La missione ha avuto anche una dimensione personale: Mosca è la città dove Minon si è sposato nell’ottobre 2019, e tornarvi – transitando per Belgrado a causa del blocco dei voli – ha rappresentato un ritorno denso di significati. L’incontro con l’ambasciatrice Cecilia Piccioni ha rafforzato la cornice istituzionale della visita, confermando l’impegno italiano a mantenere canali di dialogo in un momento geopolitico incandescente.
Due mandati, una visione
Dal 2019 al 2025 Minon ha fatto di Finest un attore riconosciuto non solo per i numeri – oltre 123 milioni di euro di operazioni erogate, più di 1.200 aziende coinvolte in missioni, eventi e formazione, bilanci sempre in attivo – ma per la capacità di collocare il Nord-Est italiano dentro i grandi snodi della geopolitica globale. Belgrado, Trieste e Mosca non sono stati episodi isolati, ma parte di una strategia più ampia: i Balcani come piattaforma produttiva, la cybersicurezza come leva competitiva, la Russia come mercato da presidiare nonostante le difficoltà. Minon lascia un’eredità fatta di visione, diplomazia economica e concretezza operativa, ricordando che l’internazionalizzazione non è mai solo export, ma capacità di leggere il mondo e muoversi al suo interno con lucidità.
[f.v.]
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