Smog, aree della Romagna escluse dagli incentivi per auto elettriche: quali sono e perché


Bologna, 12 settembre 2025 – I cittadini di alcune aree della Romagna e del Bacino Padano non potranno richiedere gli incentivi a fondo perduto per l’acquisto di veicoli elettrici. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha adottato il decreto attuativo che regola questi incentivi con l’obiettivo di abbattere l’inquinamento urbano e favorire il rinnovo del parco mezzi con veicoli a zero emissioni.

Quali sono le zone della Romagna escluse dagli incentivi

Eppure la scelta è stata quella di limitare gli incentivi esclusivamente ai residenti delle Aree urbane funzionali (Fua), “peraltro aggiornate al 2011 e quindi con una fotografia ormai vecchia di 15 anni”. A puntare il dito è l’assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Cesena, Andrea Bertani che elenca l’area territoriale che rimane fuori dal decreto. Si tratta cioè dell’intera area territoriale che coinvolge città come Cesena, Imola, Faenza, Lugo, ma anche realtà urbane di Piemonte, Lombardia e Veneto come Cuneo, Mantova e Rovigo.

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Perché questa scelta?

Questa scelta, protesta Bertani, “esclude molte aree urbane che sono in prima linea nella battaglia contro l’inquinamento atmosferico”, tra cui appunto quelle della Pianura padana dove molti Comuni sono coinvolti nei Piani aria regionali e sottoposti ai loro stringenti obblighi di riduzione delle emissioni.

Questi territori – prosegue Bertani – nel corso dell’anno adottano infatti ordinanze antismog stagionali con limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, implementano misure emergenziali in caso di superamento dei limiti di Pm10, e sono tenuti ad applicare restrizioni sull’uso di biomasse legnose per il riscaldamento”. Eppure questi stessi territori, con un “paradosso”, sono “esclusi da uno strumento fondamentale per accelerare la transizione verso una mobilità più pulita”, segnala l’assessore.

Da Cesena quindi parte un appello al ministero affinché riconsideri “i criteri di accesso agli incentivi, includendo tutti i Comuni che aderiscono ai Piani aria regionali, che sono sottoposti a misure antismog, che si trovano in zone di superamento dei limiti di qualità dell’aria e che partecipano attivamente a progetti di miglioramento ambientale”, spiega Bertani. “Solo in questo modo sarà possibile realizzare l’obiettivo dichiarato dal ministro di supportare ‘concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento’ senza lasciare indietro territori che sono in prima linea nella lotta per un’aria più pulita”, conclude l’assessore.

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