“Il presidente Giani sostiene che il reddito di cittadinanza regionale ‘non costerà nulla’ perché finanziato con fondi europei. È una narrazione fuorviante. I fondi dell’Unione Europea non sono un bancomat da cui attingere liberamente: hanno vincoli e destinazioni precise”. Lo afferma il segretario provinciale di Forza Italia e candidato nel collegio pisano alle prossime elezioni regionali, Lorenzo Paladini, secondo il quale quei fondi “possono sostenere politiche attive, come la formazione, i tirocini, i servizi per il lavoro, finanziare indennità temporanee collegate a un percorso che ha un risultato occupazionale ma non possono trasformarsi in un reddito a pioggia: quindi delle due l’una o la misura di cui parla Giani è minima e temporanea, e allora quei 15–20 milioni non risolvono nulla, oppure si tratta di una misura strutturale, e in quel caso parliamo di centinaia di milioni l’anno”.
“In entrambi i casi, Giani e il centrosinistra- osserva il candidato azzurro – mentono ai cittadini: la Toscana ha bisogno di altro. Perché mentre Giani e il centrosinistra rincorrono promesse assistenziali a soli scopi elettorali, la Toscana perde terreno sull’industria: i dati ci dicono che nel primo trimestre 2025 la produzione è calata del 4,7%, mentre il dato nazionale è positivo. In un contesto come questo, spostare risorse – anche europee – su trasferimenti improduttivi è un errore strategico. Se davvero ci sono margini di spesa, la priorità deve essere un’altra: ridurre il peso fiscale sui cittadini e sulle imprese, incentivare chi investe e chi assume, sostenere i distretti produttivi che sono l’anima della Toscana, dal Cuoio a Prato fino alla Valdera. E ancora, destinare risorse a infrastrutture moderne, dalla FI-PI-LI ai collegamenti ferroviari con Firenze, fino alla viabilità di accesso a Volterra e alla Val di Cecina, che rischiano altrimenti di restare isolate come un’enclave”.
Del resto, secondo Paladini, “il comprensorio conciario, la manifattura tessile, la meccanica e tante altre filiere non chiedono sussidi, ma condizioni per essere competitive e ogni euro deve produrre valore, occupazione, crescita, mentre destinarlo a un reddito regionale slegato da risultati occupazionali significa togliere risorse a famiglie e imprese, per darlo a chi resta fuori dal mercato del lavoro”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link