di Giovanni Cardarello
L’estate del 2025 resterà nella memoria collettiva degli allevatori e delle imprese zootecniche dell’Umbria come l’estate della ‘Blu Tongue’, l’estate della ‘Lingua Blu’. L’epidemia frutto di una malattia virale che colpisce ovini e bovini e il cui nome deriva da uno dei sintomi primari, ovvero la colorazione bluastra della lingua e della bocca dell’animale a causa della cianosi. Lingua Blu che, purtroppo, in Umbria ha ucciso 1.055 ovini, 6 bovini e fatto registrare ben 140 focolai in tutta la regione. Un vero e proprio disastro ambientale, ed economico.
Un disastro di cui – come riporta il quotidiano ‘Il Messaggero Umbria‘ – ha dato conto l’assessora regionale Simona Meloni in risposta ad una specifica interrogazione del consigliere Nilo Arcudi. Nell’interrogazione Arcudi, facendo riferimento diretto alla Valnerina dove i focolai sono stati più numerosi e più intensi, ha sollecitato «un intervento immediato e concreto da parte della Regione, cui chiediamo di fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza sanitaria». Sottolineando inoltre che «la profilassi sanitaria non può ricadere solo sugli allevatori: è urgente garantire loro strumenti rapidi di sostegno economico, una distribuzione efficace dei vaccini e una cabina di regia regionale per gestire e contenere l’emergenza».
La risposta di Meloni si è centrata su due assi di intervento primari. Il primo è quello relativo ai vaccini: «Lo scorso 24 giugno, dopo il primo focolaio, abbiamo dato vita a specifici incontri e verificato il vaccino ‘sierotipo 8’ e quindi abbiamo verificato la possibilità, per tutti gli allevatori, di accedere al vaccino e alla disponibilità dello stesso». Sono stati 260 gli allevatori che hanno aderito.
Il secondo è quello dei rimborsi. «La Regione – ha spiegato Simona Meloni – ha provveduto, attraverso Gepafin, a rendere accessibili fondi per un milione di euro per questa emergenza». Fondi che sono stati suddivisi in quote di 250 euro per ciascun bovino e 70 euro per gli ovini. Fondi a cui si potrà accedere dal 30 settembre prossimo quando, secondo l’assessora regionale all’agricoltura, «crediamo possa terminare l’emergenza».
Meloni, parlando a nome della giunta guidata da Stefania Proietti, ha tenuto a sottolineare che «ci rendiamo conto di essere di fronte ad un indennizzo basso, ma sul quale non possiamo fare altrimenti», anticipando che «nel caso in cui ci fosse una risalita della malattia, siamo pronti ad allungare il periodo di indennizzo agli allevatori». Ma al netto delle azioni concrete e tempestive della Regione Umbria e dell’interesse concreto della politica verso la questione, la situazione rimane estremamente delicata con un danno economico complessivo per tutto il settore ancora impossibile da quantificare in via definitiva.
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